Caso Esposito, per la perizia ‘De Santis sparò solo dopo essere stato ferito’

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Giungono nuove notizie sul caso Ciro Esposito, tifoso del Napoli assassinato prima della finale di Coppa Italia giocata a Roma fra i partenopei e la Fiorentina. Secondo i tecnici del Racis, il reparto di investigazione scientifica dell’arma dei carabinieri, infatti, “si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l’arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani”. De Santis, ex ultrà della Roma già coinvolto nel famoso derby sospeso, si sarebbe quindi difeso. L’uomo sarebbe stato aggredito da un gruppo di tifosi napoletani, e solo in seguito avrebbe esploso dei colpi.

 

Stando a quanto si legge nella perizia, infatti, De Santis, in fuga, “cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”. Gli avvocati dell’ex ultrà, Tommaso Politi e Michele D’Urso, hanno quindi affermato: “Quanto descritto dai periti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito. Le conclusioni della perizia del Racis, vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell’agguato, soprattutto laddove si evidenzia che il De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l’altro, diverse coltellate all’addome”.

 

De Santis è stato accusato di omicidio volontario, ma le cose sembrerebbero essere andate in maniera diversa. Si è, per esempio, parlato molto dei guanti che avrebbero inchiodato l’ex ultrà come responsabile, ma, astando alla perizia, “i guanti non sarebbero stati indossati da De Santis al momento dei fatti. Quei guanti sarebbero stati solo investiti da particelle di polvere da sparo come altri reperti presenti sul luogo dei fatti e appartenenti ad altri indagati”.

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