Caso Brandao, ormai è un giallo: prima si scusa con Motta, poi cancella tutto. Ecco le prove

CASO BRANDAO – Dopo la violenta testata data a Thiago Motta, scoppia il caso Brandao. Il giocatore del Bastia, infatti, prima si è scusato con il mediano del Psg su Facebook e poi cancella tutto. Tuttavia, le prove restano e Brandao che scusandosi avrebbe fatto una figura migliore, diventa un caso. Nel frattempo il Bastia ha diramato un comunicato ufficiale in cui il club attacca Thiago Motta accusandolo di averli provocati: “Con questo comunicato, – si legge sul sito ufficiale del team – l’ SC Bastia condanna inequivocabilmente il gesto di Brandao nei confronti di Thiago Motta . In attesa di ulteriori elementi, la società si riserva ogni possibilità di ulteriori azioni in materia. Ci prendiamo le nostre responsabilità con dignità e nel rispetto delle competenze di ciascuno. Dirigenti, personale e giocatori, non possono in alcun modo sostituirsi alle autorità che hanno potere di imporre sanzioni sportive. Ci permettiamo semplicemente di lamentare il comportamento altrettanto inaccettabile di alcuni giocatori che hanno costantemente provocato e insultato i loro avversari, come mostrato dalle immagini della partita e da molte altre testimonianze. Invitiamo tutti alla moderazione in modo che la questione venga affrontata in modo equo e giusto“.

A queste parole ha riposto l’agente di Thiago Motta ai microfoni di Goal Francia: “Sono sorpreso – ha ammesso in esclusiva l’agente – da alcune delle dichiarazioni ufficiali fatte dal Bastia e dei suoi dipendenti. La sorpresa è ancora maggiore perché né il giocatore né la società hanno ancora chiesto scusa a Thiago Motta o al PSG. Penso che sia una sciocchezza e molto ipocrita agire come se Thiago Motta avesse provocato, al fine di giustificare il fatto di essere stato vittima di un vile agguato.

“Sono anche rattristato dal fatto che – conclude il manager di Motta – ci sia un’altra vittima in questa storia: il pubblico, soprattutto i più giovani, che hanno assistito alla scena in televisione e sui social network. Questo è un atto premeditato e violento che io ancora considero come un vero agguato “.