ROMA PJANIC – Miralem Pjanic non ha dubbi: è rimasto a Roma per vincere lo scudetto. Il Pianista, come lo chiamano i tifosi giallorossi, dalle colonne del Corriere dello Sport, lancia la sfida alla Juventus per la conquista dello scudetto: “Ce la metteremo tutta. Vogliamo vincerlo. Credo sia la mia Roma più forte, sono arrivati giocatori che ci hanno fatto crescere di livello. E alcuni giovani che capiscono il calcio e hanno tanto talento. Ma soprattutto quest’anno il gruppo è cambiato poco rispetto al passato”.
Pjanic, però, chiede ai compagni di non sentirsi favoriti: “Non siamo i favoriti. C’è sempre la Juventus, che ha meritato di vincere il campionato l’anno scorso, e poi il Napoli. Siamo lì a giocarcela. Sarà il campo a dare le risposte”.
Per molto tempo, Miralem Pjanic è stato al centro di numerose voci di mercato ma il bosniaco non ha mai avuto dubbi sul suo futuro: “Ho rinnovato perché credo nel progetto della Roma, in questa squadra, in questo allenatore. E’ stato facile – confida Pjanic – Di soldi ne avrei potuti guadagnare di più altrove. Anche quest’estate. Ma io voglio giocare dove sono felice. A Roma amo la gente, la città, tutto. E poi questa società è perfetta per la mia crescita professionale: qui potrò vincere e festeggiare con i nostri tifosi, che sono speciali. Penso che per un calciatore sia questo il massimo, i soldi non sono mai stati un mio obiettivo”.
“Mai pensato di andarmene. La trattativa è stata lunga solo perché è cominciata a stagione in corso. C’è stato tanto rumore ma i dirigenti conoscevano la mia volontà: restare alla Roma e firmare prima del Mondiale. Serviva solo un accordo. E tutto è venuto naturale. Il Psg? C’erano club importanti. Molto importanti. Ma non faccio nomi, non sarebbe corretto per chi mi ha cercato”.
Tornando al passato, Pjanic parla di Zeman: “Lui aveva una certa idea di calcio, che non sta a me giudicare. Non so se sia un grande allenatore o meno, lo dicano gli altri: ci sono le classifiche…Non è scattato con tanti di noi, mi creda. Lavoravamo tanto, lavoravamo duro, ma senza piacere. Con Garcia è tutto diverso: ti parla, ti ascolta, ti domanda. La sua umanità è importante. Con Zeman non esisteva questo rapporto”.
Su Luis Enrique: “Mi ha insegnato a vedere il calcio in un altro modo: movimenti, tattica, mentalità. Tutta la squadra lo seguiva. Purtroppo non ha avuto il tempo e la pazienza per avere successo nella Roma”.
Infine, il bosniaco rende merito alla Juventus: “Tra i singoli non ricordo un avversario in particolare che mi abbia messo in difficoltà. Ricordo la squadra: la Juventus. Sono compatti, non lasciano spazio, con loro non puoi sbagliare. E’ così che ci hanno battuto l’anno scorso. Ma quest’anno, speriamo bene…”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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