“Odio il tiki-taka”. È questo uno dei messaggi più forti che si leggono nel libro-biografia di Pep Guardiola in uscita il mese prossimo e di cui in Spagna sono già stati pubblicati alcuni stralci. Dall’addio al Barcellona, al rapporto con la dirigenza blaugrana, Pep parla a 360° della sua già gloriosa carriera.
“Ecco perché ho lasciato i blaugrana”
“Il possesso palla è solo uno strumento con cui ti organizzi e metti in difficoltà l’avversario – spiega – se non c’è una sequenza di 15 passaggi, una buona transizione fra attacco e difesa è impossibile. Perché ho lasciato il Barcellona? Non è vero che sono andato via perché Rosell non appoggiava la mia idea di ricostruire la squadra – continua il tecnico spagnolo – Ero ormai al limite dello sfinimento e non ero del tutto sicuro di cosa potessi ancora offrire alla squadra. Non ho chiesto alcuna rivoluzione, sono stato io a decidere di lasciare”.
“Al Barcellona devi stare con chi comanda”
“Per il modo in cui è organizzato il club, o stai con chi comanda oppure no. E, contro la mia volontà, sono stato costretto a schierarmi. La mia peggior disfatta? Lo 0-4 contro il Real Madrid in Champions League”.
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