MILAN ROBINHO – Robson de Souza ovvero Robinho. Al pari di tutti i brasiliani anche lui ha più di un nome, proprio come i suoi connazionali Ronaldo, Ronaldinho e Kakà e come loro è stato considerato un idolo dal popolo carioca. A scoprire questo giocatore fu Pelè che, quando lo vide per la prima volta alle prese con il pallone, espresse le seguenti parole: “Quando ha toccato la palla sotto i miei occhi, mi è venuta la pelle d’oca. E quasi da piangere. Il suo dribbling è devastante, pari solo alla sua semplicità. Mi sono rivisto in lui“. Erano gli albori della carriera di un giovane Robinho di appena 15 anni considerato a detta di molti uno dei più grandi potenziali fenomeni del futuro. Con il Santos l’erede di O’Rey vince il campionato nel suo primo anno di professionismo regalando gol, dribbling e magie. Acclamato da stampa e i tifosi, intanto Robinho incanta anche con la maglia del Brasile del quale diventerà uno dei pilastri. Le gesta di un simile campione non potevano passare inosservate in Europa tanto che il Real Madrid dei Galacticos investe su di lui la bellezza di 30 milioni di euro. Estate 2005: Robinho, con la 10 dei Blancos sulle spalle, sbarca in Spagna. L’inizio è promettente (51 partite condite da 12 reti nel primo anno al Real) ma nel secondo anno, con Capello alla guida delle Merengues, il brasiliano perde il posto da titolare fisso. Da qui, complici anche alcuni problemi fisici, la continuità di Robihno si interrompe e la sua carriera inizia a subire le prime discese di una lenta involuzione: ciò nonostante nel 2008 il Manchester City lo acquista per 42,5 milioni di euro. L’avventura in Inghilterra prosegue tra alti e bassi (in totale saranno 41 le presenze con i citizens con 14 reti all’attivo) fino al ritorno al Santos in prestito dove il brasiliano sembra riacquistare vigore. Conclusa la parentesi in patria su Robinho si fionda il Milan che acquisterà l’ex Real Madrid a titolo definitivo per 18 milioni di euro. Paradossalmente oggi il calciomercato del Diavolo dipende da lui…
La permanenza di Robinho al Milan è agli sgoccioli. In questi ultimi giorni diverse squadre si sono fatte avanti per capire le intenzioni del giocatore ma per adesso la situazione rimane in stand-by. Il brasiliano non è partito assieme ai rossoneri per la tournèe americana: il presagio di una separazione dal Diavolo è più che concreta. Dovessimo stilare un bilancio dell’esperienza milanista di Robinho diremmo che nel primo anno, quello del diciottesimo scudetto rossonero, O Rey de la pedalada ha incantato mettendo a segno 14 reti al pari di Pato e Ibrahimovic. Nel secondo anno le magie del brasiliano iniziano a calare e pure le reti diminuiscono: 10 tra Serie A e Champions League mentre nel 2012-2013 i gol fatti in campionato saranno soltanto 2 mentre quelli sbagliati, anche in modo piuttosto goffo e clamoroso, decine. Circa un anno fa Robinho ha rinnovato il suo contratto con il Milan fino al 2016 ma dopo l’ultima stagione deludente il suo matrimonio con i rossoneri potrebbe concludersi in anticipo con buona pace di tutti. Sulle sue tracce Cruzeiro, Santos e Orlando e Flamengo: si tratta a oltranza. Una cosa è certa: Pelè si era sbagliato sul suo conto. Robinho si è dimostrato un buon giocatore nel corso della sua carriera ma la mancanza di continuità, l’apparente carenza di stimoli e voglia di mantenersi sulla cresta dell’onda hanno spesso portato il brasiliano a eclissarsi. L’erede di Pelè avrebbe potuto essere lui ma non lo è stato. Una cosa è certa: se Robinho non parte, il Milan non può fiondarsi sul mercato.
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