Resterà per sempre come una data nera della storia della Juventus il 15 luglio 2014. Con un addio, tanto repentino quanto inaspettato, il tecnico della Juventus Antonio Conte, salutava definitivamente la società bianconera al termine di un ciclo vincente durato 3 anni. Si è detto che non c’erano più le condizioni per andare avanti tra le due parti: una società troppo conservativa, a fronte di un tecnico troppo ambizioso per omologarsi ad un lento processo di crescita che difficilmente nell’immediato avrebbe portato alla vittoria di una Champions League. Le vere divergenze, quelle decisive, che hanno portato alla rottura del rapporto, sono però evidenti e legate al calciomercato. A fronte di un mercato importante sì ma senza acuti di livello, Conte si sarebbe aspettato, visti i patti stipulati internamente negli scorsi mesi, di veder rispettata la promessa di un mercato scoppiettante, con almeno 3 innesti di caratura internazionale che avrebbero permesso alla squadra bianconera di poter sognare la coppa dalle grandi orecchie. A distanza di qualche giorno, possiamo ipotizzare, seguendo anche i rumors di mercato, quelle che erano le richieste formulate dal tecnico leccese ad inizio mercato, per comprendere la matrice della rottura.
Difesa pressoché immutata rispetto al campionato scorso, con l’inserimento sulla fascia sinistra di un calciatore di esperienza e qualità come Patrice Evra, uomo di spinta e copertura che di Champions League se ne intende. In Evra proprio Conte aveva trovato quelle caratteristiche di uomo vincente da poter trasmettere ad una squadra desiderosa di compiere quel salto di qualità. Un innesto anche a centrocampo: Marco Verratti, regista del PSG mai dimenticato da Conte, sarebbe dovuto essere il naturale erede di Andrea Pirlo, in una stagione in cui i due si sarebbero alternati nelle 3 competizioni. Il vero punto di forza della Juventus di Conte per la prossima stagione, sarebbe però dovuto essere l’attacco. La richiesta fatta a Beppe Marotta e Fabio Paratici era chiara e lampante: Cuadrado dovrà vestire il bianconero e se non lui Alexis Sanchez. Colpi entrambi sfumati, vista la concorrenza folle dei top club europei. Alla luce di questi fatti, non è difficile pensare ad un Conte fumantino contro la società a causa di un mercato che, a dispetto delle richieste straordinarie, portava in casa i soli Morata ed Iturbe. Non proprio la stessa cosa…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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