Dopo il divorzio non senza polemiche e tormenti da Clarence Seedorf, il calciomercato Milan ripartirà dalle dritte di Filippo Inzaghi. Il trainer rossonero avrà il compito di mettere su una squadra capace di resettare le ultime deludenti stagioni, riamalgamando una squadra che dopo 15 anni sarà fuori dal salotto europeo.
L’avventura di super Pippo sulla panchina del club di Berlusconi inizierà ufficialmente il prossimo 10 luglio, giorno del raduno nella nuovissima sede milanista, prima volta nella storia senza passare dal quartier generale di Milanello. Casa Milan, inaugurata più di un mese fa, è nata infatti non solo per ospitare gli uffici della società, ma anche e soprattutto per essere il centro del cuore pulsante del tifo rossonero.
«La Champions è un must ed è troppo importante per noi arrivare nei primi tre posti per dare continuità alle nostre inziative» ha affermato giorni fa Barbara Berlusconi nella conferenza stampa di presentazione della partnership con MSC Crociere. Preparare una sola partita a settimana può essere un vantaggio (la Roma docet). Per questo sarà fondamentale entrare in condizione nel momento topico del campionato ed ottenere continuità di risultati, evitando al minimo infortuni e acciacchi vari. Già, ma con quali uomini?
Il primo rompicapo che Adriano Galliani dovrà risolvere è quello legato a Mario Balotelli. Bersagliato dalla critica e scaricato dai compagni dopo un mondiale al di sotto delle aspettative, l’eterna promessa del calcio italiano alla soglia dei 24 anni non può più giocare a fare l’adolescente. Gli evidenti limiti caratteriali e la discontinuità di rendimento sono le spine che non depongono a suo favore. L’amministratore delegato rossonero tuttavia difende il suo pupillo: «Non capisco perché si critichi Balotelli, sembra che sia uscito solo lui – ha espresso a margine dell’assemblea di Lega – è l’unico attaccante che ha fatto un gol, l’unico che ha creato azioni da rete. Gli altri attaccanti non si sono visti in campo. La Nazionale ha perso per altri motivi». L’ad chiude poi ad una eventuale partenza di Balotelli verso la Premier League: «Resterà al Milan». In ogni caso da una sua eventuale cessione dipenderà la campagna acquisti del calciomercato milanista, già di fatto inaugurata dagli innesti di Alex e Menez via Parigi.
Il modulo preferito da Inzaghi, che tanto bene ha fatto con la squadra Primavera, è il 4-3-3, con due punte di movimento e un ariete centrale. Nel nuovo tridente ci sarà spazio per El Sharawy. Per il Faraone il peggio sembra essere alle spalle. L’infortunio patito quasi un anno fa lo ha tenuto lontano dai campi per tutto il campionato, facendogli perdere anche l’occasione di partecipare alla spezione azzurra di Rio. Un’adeguata preparazione potrebbe fargli riconquistare una maglia da titolare e una nuova centralità nel progetto di Inzaghi. Di sicuro Kakà saluterà la Madonnina. San Paolo e Orlando City farebbero carte false per assicurarsi il talento brasiliano in procinto di concludere la sua straordinaria carriera lontano da San Siro. Il 30 giugno scade il termine entro cui Kakà può avvalersi della clausola rescissoria stabilita un anno fa, che prevede la possibilità di dirsi addio in caso di mancata qualificazione. Se la situazione non si sblocca, quindi, Kakà rischia di rimanere al Milan. Cosa che creerebbe non pochi ostacoli per il mercato rossonero, che non può decollare se prima non incassa soldi e alleggerisce il monte ingaggi. In un sondaggio promosso dalla Levissima su circa duemila sostenitori rossoneri Kakà risulta al sesto posto tra le bandiere più amate di tutti i tempi. Il più amato Franco Baresi. L’ex capitano ha ricevuto il 63% delle preferenze tra le opzioni indicate, superando Paolo Maldini (che ieri ha spento la candelina numero 45) e Marco Van Basten (37%).
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