MILAN BALOTELLI – Balotelli sì, Balotelli no, Balotelliforse. È un po’ come fare il “m’ama non m’ama” con i petali di una margherita con la differenza che in questo caso esiste la terza via, quella del dubbio. Perché Mario ha dimostrato più volte di fare il finto morto: lo dai per spacciato e lui risorge dalle ceneri con un numero dei suoi e a quel punto tutti ritirano i vessilli della critica per innalzare quelli dell’esaltazione. Suo malgrado, il ragazzo è entrato in un meccanismo infame più grande di lui diventando un’icona mediatica più che un campione sportivo. Per analizzare Balo bisogna togliersi dalla mente qualsiasi pregiudizio perché se si vuol compiere un’analisi a nudo dell’atleta è necessario lasciare da parte le marachelle della sua vita privata. Quello che dovrebbe interessare di un giocatore sono i suoi numeri e non i tweet e altre frivolezze varie.
Alla luce di quanto visto nel Mondiale brasiliano Balotelli ha fatto degli enormi passi indietro rispetto a due anni fa quando, in semifinale contro la Germania agli Europei – più o meno in questo periodo – stendeva i tedeschi grazie ad una storica doppietta. In tre partite Mario è sembrato un giocatore normale, non un big in grado di prendere per mano l’Italia e fare la differenza in campo: un solo gol all’attivo all’esordio poi il nulla. A questo proposito si arriva a parlare direttamente di Milan. I rossoneri già prima della Coppa del Mondo non parevano troppo entusiasti del giocatore e speravano in una competizione ad alto livello di Balotelli così da far crescere il valore del suo cartellino. Le pretendenti non mancavano: Monaco ma soprattutto Arsenal e con un procuratore come Raiola si sa, la cessione è sempre dietro l’angolo. Un’eventuale separazione dal Diavolo appare però ad oggi un miraggio più per la sfiducia che gli altri club ripongono sul ragazzo che non per le parole di rassicurazione di Galliani il quale ha dichiarato che Balotelli resterà al Milan. In Inghilterra intanto Wenger si espone in modo esplicito: ‘Balotelli? Non siamo interessati a lui”. Eppure qualche settimana fa sembrava il contrario con buona pace del club meneghino che, con il gruzzoletto ricavato, si sarebbe fiondato su qualche pedina fondamentale per il nuovo diktat di Inzaghi. Invece il Balo furioso, a meno di colpi di scena, resterà al Milan. Ma i rossoneri avranno veramente ancora bisogno di lui?
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