Belgio, quanta fatica contro l’Algeria! Ecco 3 aspetti da curare

Belgium v Algeria: Group H - 2014 FIFA World Cup Brazil

MONDIALE BRASILE 2014 – Il Belgio ottiene i primi tre punti del gruppo H superando 2-1 l’Algeria in una faticosa rimonta. C’era molta curiosità nell’assistere al ritorno dei Diavoli Rossi in un Mondiale dopo 12 anni di astinenza. Alla fine gli uomini di Wilmots hanno portato a casa la partita ma una squadra così ricca di talenti – e sulla carta una delle possibili outsider assieme alla Colombia di Brasile 2014 – non dovrebbe mostrare troppi scricchiolii al cospetto di avversarie modeste.  Eppure per più di un’ora di gioco l’Algeria ha fatto il Belgio e viceversa. Poi i cambi, gli ingressi di Fellaini e Mertens e la partita ha assunto un’altra piega. Il materiale per fare un bel Mondiale ci sono ma il ct belga deve aggiustare tre aspetti che alla lunga potrebbero risultare dannosi.

DIFESA A QUATTRO: DOVE SONO I TERZINI?
Il Belgio contro l’Algeria ha scelto il 4-2-3-1. La prima anomalia che balza all’occhio è che la difesa è formata da quattro centrali. Il modulo prevede due terzini ma Wilmots non ne ha. Sugli esterni giocano Alderwierled (Atletico Madrid) e Vertonghen (Tottenham) giocatori che non hanno il passo per volare sulle corsie laterali. Di fronte a squadre dotate di elementi abili nell’uno contro uno, ogni attacco laterale potrebbe essere fatale per il Belgio: urgono soluzioni. Se ci sono stati parecchi problemi con Feghouli, con tutto il rispetto, figurarsi con Neymar, Messi  o simili.

TROPPO TALENTO…POCHE IDEE
Sembra un paradosso ma il Belgio è sì ricco di giocatori fantastici dalla cintola in su ma la sensazione è che arrivino ad annullarsi a vicenda da quanto siano troppo simili tra loro. Nessuno costruisce, nessuno crea e nessuno fa filtro. Hazard contro l’Algeria non è riuscito ad emergere e questo dovrebbe far riflettere Wilmots per le prossime partite. La soluzione potrebbe essere quella di costruire una squadra che ruoti attorno alla classe del talentino del Chelsea, alla lunga chiave di volta del parco offensivo del Belgio.  Serve una gerarchia precisa perché avere troppe alternative può confondere le idee.

EQUILIBRIO IN MEZZO AL CAMPO
In mezzo ad una rosa di talenti purissimi nessuno si aspettava che l’assenza di Nainngolan si rivelasse importante. Eppure dopo la prima partita contro l’Algeria si è vista l’assenza di qualcuno in grado di mettersi in mezzo al campo e far sentire la propria grinta da combattente. Witsel e Dembelè sono stati disastrosi. Sia che Wilmots insista con il 4-2-3-1 sia che proponga il 4-3-3, serve qualcuno in grado di garantire equilibrio alla formazione.

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