MONDIALI 2014 GRUPPO G – G come Germania. In questo girone i tedeschi si candidano ad essere la squadra da battere anche se, un gradino più sotto, troviamo il Portogallo del Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo ansioso di ben figurare al Mondiale 2014. Ghana e Usa sono inferiori alle due europee.
GERMANIA
Una delle favorite per la vittoria dei Mondiali 2014 è proprio la Germania di Low. Anno dopo anno i tedeschi sono cresciuti in modo esponenziale fino a diventare una solida squadra unita e compatta in ogni reparto. L’unico neo è rappresentato dalla carenza di punte di ruolo: Gomez ha pagato i seri guai fisici avuti in stagione e Klose (Lazio) rappresenta l’unico bomber di razza presente in Brasile. Il 4-2-3-1 è il modulo che probabilmente utilizzerà questa formazione. Neuer (Bayern Monaco) e Weidenfeller (Borussia Dortmund) bastano per blindare la porta con il primo titolare inamovibile. In difesa spazio a Boateng (Bayern Monaco) che incontrerà il fratello Kevin nella sfida contro il Ghana, Lahm (Bayern Monaco) e Mertesacker (Arsenal) con Hummels (Borussia Dortmund) valida alternativa. A centrocampo Khedira (Real Madrid) è stato recuperato in extremis e assieme a Schweinsteiger (Bayern Monaco) dovrebbe formare la cerniera della mediana. I giovani talenti non mancano a cominciare da Kroos e Gotze (Bayern Monaco), Ozil (Arsenal) e Draxler (Schalke 04). I tedeschi perdono però Reus (Borussia Dortmund) per infortunio: al suo posto convocato Mustafi (Sampdoria). Girone alla portata della Germania che vanta una delle rose più forti dell’intero torneo. Che sia la volta buona?
GHANA
Ripetere l’impresa del Mondiale africano appare complicato ma il Ghana vorrà comunque continuare a mostrare quanto di buono fatto vedere recentemente nel panorama internazionale. Kwesi Appiah potrà contare su una vastissima schiera di “italiani”, gente esperta che formerà lo zoccolo duro della formazione ghanese. I milanisti Essien e Muntari si aggiungono ad altri centrocampisti di contenimento come Acquah (Parma) e Badu (Udinese). La fisicità non manca ma neppure la velocità: Asamoah (Juventus) è l’esempio più calzante. I due fratelli Ayew (Jordan gioca nel Sochaux, Andre nel Marsiglia) contribuiscono a dare esperienza assieme a Gyan (Al Ain), veterano d’area di rigore. Il giocatore chiave sarà però Kevin Prince Boateng, ex Milan oggi allo Schalke 04. In un altro girone avrebbe potuto sperare di passare il turno senza troppi patemi ma con Germania e Portogallo sarà difficile far meglio che del terzo posto.
PORTOGALLO
Non solo Cristiano Ronaldo. Cr7 è l’uomo simbolo, il giocatore chiave, il volto più noto di una squadra che ha in rosa altre cartucce oltre all’asso del Real Madrid. Fatta eccezione per la porta, dove i vari Eduardo (Braga), Beto (Siviglia) e Rui Patricio (Sporting Lisbona) non appaiono vere e proprie saracinesche, negli altri reparti abbondano i top player. In difesa ecco l’accoppiata madrilena formata da Pepe e Coentrao assieme al roccioso Bruno Alves (Fenerbahce). Resta a casa l’interista Rolando. A centrocampo la classe non manca: Raul Meireles (Fenerbahce), Miguel Veloso (Dinamo Kiev) e Joao Moutinho (Monaco) sono una garanzia mentre Nani (Manchester United) e il citato Ronaldo sono le ali che faranno volare il Portogallo. Incognita centravanti di razza: Postiga è reduce da una pessima annata e Hugo Almeida (Besiktas) non appare un goleador di razza. Se il Comandante sarà in forma, la squadra potrà dire la sua e togliersi diverse soddisfazioni.
USA
Prima ancora di giocare la prima partita del girone G, il c.t Klinsmann è finito sulla graticola per non aver convocato la leggenda del calcio statunitense Donovan. Il motivo non appare chiaro ma è certo invece che la Nazionale a stelle e strisce perde l’elemento più rappresentativo della rosa: questo è l’effetto della strana scelta dell’allenatore tedesco. Non mancano comunque i fari per una Nazionale onesta che ha avuto la sfortuna di capitare in un girone complicato. A centrocampo troviamo Bradley (ex Roma oggi al Toronto) mentre in attacco ecco Altidore (Az) e Dempsey (Seattle). La difesa potrebbe rappresentare il tallone d’Achille del collettivo con Cameron (Stoke City) e Besler (Sporting Kansas City) che dovranno dar man forte al portiere Howard (Everton) o Guzan (Aston Villa).
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