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Calciomercato Roma, Perrotta conferma: ‘Benatia vuole restare’

CALCIOMERCATO ROMA PERROTTA BENATIA – L’ambiente della Roma, nelle ultime settimane, è stato scosso dal caso Benatia. sulla questione si è già pronunciato il ds giallorosso, Walter Sabatini che ha dichiarato incedibile il difensore marocchino. Sulla questione ha espresso il suo pensiero anche l’ex centrocampista della Roma, Simone Perrotta: “Ho incontrato qualche giorno fa Mehdi. La sua volontà è di rimanere nella capitale e continuare a fare bene con la Roma”, ha dichiarato Simone Perrotta, ai microfoni di Radio Manà Sport, sui 90.9 Fm.

CALCIOMERCATO ROMA: PERROTTA IN SOCIETA’?

Simone Perrotta ha anche chiarito i suoi rapporti con la società: “Ho parlato con la dirigenza giallorossa per restare in società, ma non si è trovato l’accordo sul ruolo e quindi ho deciso di intraprendere la carriera di dirigente in federazione, con la speranza un giorno di ritornare nella Roma, perchè ,mi sento a casa”. 

CALCIOMERATO ROMA: FLORENZI IL NUOVO PERROTTA?

Simone Perrotta, poi, ha affrontato altre questioni. Ecco tutte le sue dichiarazioni:

Florenzi nuovo Perrotta?
“Siamo diversi lui ha qualcosa in più tecnicamente, è arrivato anche prima rispetto a me al grande calcio, ha grande futuro, mi dispiace che non sia andato al Mondiale”.

Su questa Roma, cosa è successo nei primi due anni di esperienza americana?
“Senza quel 26 maggio non ci sarebbe stata questa Roma attuale, la società ha fatto delle scelte diverse, si sono incastrati dei meccanismi nuovi, magari sull’onda dell’entusiasmo, la Roma non avrebbe preso giocatori come Maicon ad esempio. I primi due anni americani, Luis Enrique Zeman? Erano due allenatori completamente diversi, lo spagnolo aveva una filosofia particolare senza i giocatori adatti, possesso palla ok ma se non hai gente veloce che salta l’uomo, difficile fare bene.”

Zeman, il tuo gol a Siena una liberazione?
“Dopo tanti anni da titolare, è dura accettare di stare in panchina. A Siena non stavo neanche bene, il mister mi ha convocato e al gol è stata un’esplosione incredibile, naturale, nei momenti di difficoltà ho sempre sentito la stima dei tifosi giallorossi”.

Come nacque la Roma di Spalletti? “Fu frutto dell’emergenza, c’erano tutte le punte fuori, tranne Totti e Spalletti mi chiese di giocare dietro il capitano, ma il primo che mi lanciò in quel ruolo fu Ancelotti alla Juve.” Su Destro e il presunto rifiuto di non andare in Brasile? “Io conosco Mattia, sono convinto che non sia andata come come leggo, sono convinto che non abbia rifiutato di andare al Mondiale”.

Sul Mondiale vinto nel 2006? “Dopo la vittoria con la Repubblica Ceca, vedendo un po’ il cammino che avremmo affrontato, Australia e poi Ucraina pensavamo di poter andare almeno in Semifinale. Con Lippi un rapporto bellissimo, sono stato fuori dal giro azzurro per circa 1 anno e mezzo, perché con la Roma dopo l’Europeo del 2004 non facemmo grandi stagioni, mi chiamò dopo l’amichevole a Firenze contro la Germania e mi disse che mi avrebbe fatto giocare o a destra o a sinistra, perché il ruolo di trequartista non c’era in Nazionale, pensavo di non andare e invece Lippi mi portò con se e vincemmo il Mondiale. Contro l’Australia in molti si sono girati al momento del rigore, è andato Francesco e la palla era pesantissima. In quel mondiale ho sempre avuto la sensazione di vincere, in qualsiasi partita, la difesa era straordinaria e davanti i gol prima o poi arrivano. Contro la Germania mancava 1 minuto dalla fine, la palla di Grosso poteva entrare solo lì e siamo andati in finale. Contro la Francia, quando ho visto Materazzi a terra, abbiamo segnalato al quarto uomo di guardare il monitor, lui ha visto il fallo e lo ha segnalato all’arbitro, è stato il primo caso di moviola in campo. Quando ha segnato il rigore Grosso è stata un’esplosione di gioia incredibile, non ci siamo resi conto di quello che è successo. Quando siamo sbarcati a Roma ricordo un fiume infinito di persone, meraviglioso. Quando sono tornato in Calabria, subito dopo la vittoria del Mondiale e la festa del Circo massimo, mi hanno accolto con la festa del paese, la banda musicale, un’emozione grande.”

Il tuo rapporto con i tifosi, con la Curva? “E’ sempre stato un rapporto schietto, il primo anno non ho fatto bene e ho preso le critiche, non è mai sfociato in cose eccessive, poi dall’anno successivo quando le cose sono migliorate, in tanti sono venuti da me per chiedermi scusa. I tifosi della Roma sono straordinari e sinceri.”

Il tuo addio al calcio?
“Non è stato un momento brutto, ero pronto. Avrei fatto un altro anni qui alla Roma, ma non ci sono state le condizioni per proseguire. Ho deciso di smettere, perché non avrei voluto indossare altre maglie dopo la Roma. Perrotta il tuo pensiero sulla Roma di quest’anno? “Mi è piaciuta molto, ha stravolto il parere di tutti quando nessuno dava la Roma competitiva. Ora arriva il difficile, perchè confermarsi è sempre complicato, a Settembre si resetta tutto. La società deve essere brava a capire le dinamiche dentro lo spogliatoio, perchè quando si fa bene ma non si vince bisogna gestire bene i calciatori.”

Cosa serve alla Roma per vincere lo Scudetto?“Serve che la Juve non ripeta la stagione incredibile di quest’anno, la Roma già quest’anno meritava di vincere. In attacco qualcosa va preso, perchè Francesco Totti ha comunque un’età, non potrà giocare sempre, ci sarà la Champions, necessita di un cambio importante, servono degli esterni di attacco. A centrocampo la Roma è a posto, in difesa bisogna capire come finirà la storia di Benatia”.

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Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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