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Brasile 2014, il gruppo B ai raggi X: Spagna, Cile, Olanda e Australia


BRASILE 2014 GRUPPO B – Brasile 2014 riunisce  Spagna e Olanda ovvero le finaliste dell’ultimo Mondiale, quello sudafricano poi vinto dalle Furie Rosse per 1-0 grazie alla rete di Iniesta allo scadere dei tempi supplementari. Basta questo biglietto da visita per far impallidire Cile e Australia, le altre squadre di un girone dall’esito che appare scontato.

SPAGNA

Siamo al cospetto della Nazionale più forte degli ultimi cinque anni e il suo palmarès parla chiaro: Europeo 2008, Mondiale 2010 e ancora Europeo 2012. Nonostante questo nell’ultima Confederations Cup sono apparsi i primi segni di un cedimento strutturale e la finale persa 3-0 contro il Brasile ha fatto scattare più di un campanello di allarme in casa spagnola. Il Tiqui-Taca rischia di non essere più l’arma decisiva che negli anni passati fungeva da marchio di fabbrica delle Furie Rosse sia per l’ormai prevedibilitá tattica agli occhi delle avversarie, sia per la condizione di alcuni giocatori che iniziano ad avere una certa età. Xavi e Iniesta come detto non sono immortali ma grazie alla loro immensa classe sono ancora gli ingranaggi decisivi di un motore che, se oliato a dovere da Del Bosque, non darà tregua a nessuno. Quello iberico è un 4-3-3 che fin qui ha mostrato pochissimi punti deboli: giro palla, movimenti sincronizzati e un pressing sfrenato in fase di non possesso. La difesa conta ancora sulla generazione d’oro; Casillas in porta e Sergio Ramos-Piquè come coppia centrale rappresentano una garanzia. In mezzo al campo continua a dettare legge il blocco Real Madrid-Barcellona con Busquets, Xabi Alonso e il citato Xavi. Il tridente offensivo in Brasile ha due varianti in quanto potrà affidarsi a punte rapide/falsi nueve (Pedro, Silva, Villa, Mata) oppure al fisico e ai tagli dei centravanti puri (Torres e Diego Costa). La pancia sazia dopo i tanti successi ottenuti rischia di essere il grande limite di un collettivo pieno di top player in grado di lottare per il secondo Mondiale consecutivo.

CILE

Senza Bielsa tocca a Sampaoli guidare il Cile verso una difficile quanto insperata qualificazione agli ottavi di finale. Con Spagna e Olanda è una mission impossible ma guai a dare per morta questa squadra sudamericana che può vantare in rosa talenti puri provenienti dal calcio europeo. A centrocampo tutti gli occhi saranno puntati su Arturo Vidal, mediano moderno capace di fare la fortuna della Juventus di Conte; il Guerriero bianconero ha l’occasione di dimostrare il suo valore in un Mondiale e certamente gli stimoli per farsi apprezzare non gli mancheranno. L’altra stella che brilla è quella di Alexis Sanchez, attaccante del Barcellona giunto ormai nella fase decisiva della sua carriera; l’ex Udinese deve scrollarsi di dosso l’etichetta di eterno incompiuto per fare quel piccolo passo verso l’essere considerato campione a tutti gli effetti. Oltre a Vidal è presente una vasta schiera di ‘italiani’: Isla (Juventus), Carmona (Atalanta), Pinilla (Cagliari) si vanno ad aggiungere ad Edu Vargas (in prestito al Valencia ma il cartellino appartiene al Napoli).

OLANDA

Gli Oranje cambiano pelle. Il c.t Van Gaal ha rinnovato la squadra cambiando quasi totalmente l’ossatura dell’Olanda finalista in Sud Africa quattro anni fa. In porta il titolare dovrebbe essere Vorm (Swansea) anche se alle sue spalle scalpita Krul (Newcastle). In difesa Van der Wiel paga la pessima stagione al Psg e resta a casa. Al suo posto non mancano elementi nuovi ed interessanti per il palcoscenico mondiale tra cui Blind (Ajax), Vlar (Aston Villa), Martins Indi e Janmaat (Feyenoord). A centrocampo figura il milanista De Jong, vero e proprio pilastro dopo gli infortuni di Strootman e Van der Vaart; nel 4-2-3-1 olandese al suo fianco dovrebbe trovare spazio Claise (Feyenoord). Il quartetto offensivo mette in mostra giocatori straordinari a cui sarà chiesto di fare la differenza: Robben, Sneijder e Van Persie sono dei campioni assoluti in grado di garantire assist e gol. Attenzione anche al rigenerato Huntelaar: desaparecidos al Milan, bomber nello Schalke 04. L’Olanda è una delle squadre da temere ma la formazione rischia di essere squilibrata perché la troppa inesperienza nel pacchetto arretrato rischia di vanificare le giocate del reparto avanzato.

AUSTRALIA

Giusto il gusto della partecipazione. Rimane questo alla povera Australia che in Brasile rischia di fare il ruolo dello sparring partner di fronte ad avversari nettamente più forti (Spagna e Olanda) o meglio organizzati (Cile). Postecoglou non può contare su una rosa competitiva ad eccezione di qualche sporadico elemento con esperienze europee: è il caso di Cahill, centrocampista ex Everton oggi in procinto di terminare dignitosamente la carriera nei New York Red Bulls, e di Bresciano, vecchia conoscenza della nostra Serie A. L’unica cosa da fare per i canguri è quella di chiudersi a riccio e creare un fortino per evitare goleade. Chissà, magari nella sfida contro il Cile qualche punto potrebbe anche scapparci.

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