BOLOGNA CRACK RETROCESSIONE LEGAPRO – E’ accaduto tutto in pochi attimi per il Bologna: dalla brutta retrocessione dalla Serie A, avvenuta in questa stagione, al ritrovarsi già ultimo nella classifica della Serie B, a molti mesi dell’inizio del campionato. La squadra rossoblù, reduce da uno dei campionati più brutti della sua lunga e gloriosa storia calcistica, sarà infatti certamente penalizzata per il prossimo torneo cadetto, a causa di 2,8 milioni di euro di Irpef non versati dall’attuale presidente Albano Guaraldi. Il n°1 della società felsinea, ha infatti nelle scorse ore onorato gli stipendi dei calciatori, versando 6 milioni di euro, ma non ha depositato i milioni bastevoli per pagare la quota Irpef spettante al Bologna calcio. Ciò sarebbe accaduto anche a causa della mancata emissione di 12,5 milioni di euro, da parte della FIGC, per il cosìdetto “paracadute”, somma corrisposta alle società che retrocedono dalla Serie A alla Serie B. Sarà così ufficiale nelle prossime ore il meno 1 nella classifica del campionato 2014-2015. Tutta questa situazione sta però scatenando un effetto domino non indifferente che potrebbe compromettere, e molto, il futuro del calcio nella città degli Asinelli.
La situazione societaria è a dir poco nebulosa: all’interno di un cda convocato d’urgenza per il prossimo 4 giugno, Albano Guaraldi, attuale presidente del club, rassegnerà le proprie dimissioni che creeranno certamente grande scompiglio all’interno di una società che già, prima di questo episodio, non navigava in ottime acque. Il peggio però potrebbe essere già dietro l’angolo: già nelle prossime ore, si prospettano ulteriori spese per il Bologna calcio che tra risoluzioni di comproprietà, e pagamenti vari, si ritroverà a dover mettere mano al portafoglio (apparentemente vuoto), più volte nelle prossime ore. Al momento, le spese previste a breve si aggirano intorno ai 4,8 milioni di euro: 4, entro il 25 giugno, per i prossimi stipendi, 800.000 per la fideiussione valida per l’iscrizione alla prossima Serie B. Il tutto, condito da una necessità della società di una ricapitalizzazione da 6 milioni di euro minimo onde evitare un clamoroso fallimento. Dovessero saltare uno o più di questi ultimi passaggi, potrebbe esserci una clamorosa soluzione definitiva da parte dei massimi organi del calcio italiano: Bologna in Lega Pro. Un doppio passo indietro che, una città come Bologna, davvero non merita.
La redazione di www.calciomercatonews.com
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