BRASILE 2014 GRUPPO A – I padroni di casa del Brasile sono stati sorteggiati nel gruppo A, un girone che almeno sulla carta non dovrebbe riservare sorprese. Proprio i carioca sono i super favoriti per il comando; la Croazia che si giocherà il secondo posto con il Camerun, un gradino sotto gli europei. Parte da Cenerentola il Messico.
BRASILE
Scolari ha un impegno gravoso: ricondurre il Brasile sul tetto del mondo. Il problema è che l’intera competizione si svolgerà proprio in terra carioca dove i tifosi verdeoro non ammetteranno errori di alcun tipo. La cocente delusione del Maracanazo è ancora impressa nell’immaginario di un popolo abituato ad esigere sempre il massimo dalla propria nazionale. In Sud Africa e in Germania i sudamericani hanno mancato l’appuntamento con il titolo ma il 2014 deve essere l’anno della svolta. La formazione offre campioni quasi in ogni reparto a cominciare dalla difesa, super blindata dalla coppia Thiago Silva-David Luiz con Marcelo e Maicon a spingere azioni offensive sugli esterni; Dani Alves dopo una stagione così così con il Barcellona potrebbe partire dalla panchina lasciando spazio al giallorosso. Il modulo di base dovrebbe essere il 4-2-3-1 proposto già durante la Confederations Cup. Detto del reparto arretrato, grandi campioni si trovano anche a centrocampo: Luiz Gustavo, Paulinho, Ramires, Willian, Fernandinho e Oscar sono soltanto alcuni dei nomi più caldi di giocatori in grado sia di distruggere il gioco avversario che di costruire quello per il Brasile. In attacco la grande stella sarà Neymar a cui verrà affidato il compito di trascinare l’intera squadra con le sue giocate da fuoriclasse. I carioca vinceranno quindi facilmente il Mondiale? La rosa è sicuramente tra le più competitive e, dopo anni di formazioni squilibrate composte da fantasisti, seconde punte e attaccanti, il destino offre al Brasile una generazione duttile con cui creare il telaio vincente. Gli unici dubbi arrivano dalla porta, dove Julio Cesar potrebbe essersi arrugginito dopo le stagioni passati al Qpr, e dalla zona gol dove la squadra risente di un bomber di razza. Basterà il solo Fred per scardinare le difese rivali? Se il meccanismo non si inceppa il Brasile avrà grandi possibilità di vittoria.
CROAZIA
Giunta alla sua quarta competizione della coppa del Mondo, la Croazia cercherà di ripetere il clamoroso successo di Francia ’98 quando i biancorossi si classificarono terzi. È questo per adesso il miglior piazzamento in tale competizione della squadra proveniente dalle ceneri delle guerre balcaniche. L’ossatura base della rosa può contare su veri e propri pezzi da novanta a cominciare dal bomber Mandzukic che dopo una stagione di luci e ombre nel Bayern di Guardiola vuol riprendersi la scena. A supportarlo ci sarà una schiera di giovani talenti (Kovacic, Rakitic) uniti all’esperienza di campioni ormai completi (Modric, Srna). Il punto di forza della Croazia è il centrocampo, in particolare la mediana, dove Modric e Rakitic avranno il compito di tessere le trame della manovra: se i due si manterranno ai livelli offerti in Liga ci sarà da divertirsi. Le possibilità di superare il girone non mancano ma toccherà all’inesperto tecnico Niko Kovac guidare una formazione che all’esordio se la vedrà con il Brasile. Superato lo shock iniziale – difficilmente arriverà una vittoria – i 6 punti contro Messico e Camerun sono un obbligo. Nelle pre convocazioni, nutrita la schiera di “italiani”: oltre a Kovacic (Inter) presenti anche Rebic (Fiorentina), Bubnjic (Udinese) e Vrsjalko (Genoa).
MESSICO
Risultati alla mano è la Cenerentola del girone. Nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo si è piazzato alle spalle di USA, Costa Rica e Honduras, non proprio un bel biglietto da visita per Brasile 2014. Se a questo si aggiunge anche la strana mossa del c.t Miguel Herrera di non convocare Carlos Vela, uno dei giocatori simbolo della nazionale, le speranze di far bene per questa squadra sono ridotte al lumicino. La stella della rosa è senza dubbio Hernandez, l’attaccante del Manchester United che tanto piace all’Inter ma il Chicarito da solo non può certamente bastare. A dargli man forte in teoria dovrebbero esserci altri elementi interessanti quali Giovanni Dos Santos (Villareal), ex prodigio del Barcellona finito nel dimenticatoio, Jector Herrera, centrocampista del Porto, e Ochoa, portiere dell’Ajaccio. In difesa il pilastro è Rafa Marquez; un passato blaugrana e tanta esperienza anche in campo internazionale. Arrivare agli ottavi per questo Messico equivarrebbe alla vittoria del Mondiale ma anche un traguardo simile appare complicato come non mai.
CAMERUN
In un’altro girone avrebbe potuto sperare di qualificarsi almeno seconda per poi giocarsi le poche chance a disposizione negli ottavi di finale. Insieme a Brasile e Croazia appare complicato sperare in un secondo posto: gli africani se la vedranno con gli europei anche se partono svantaggiati. Il punto di forza di questa squadra è sicuramente l’attacco dove Samuel Eto’o fa sempre paura nonostante l’età avanzata e una stagione non proprio entusiasmante al Chelsea. Assieme all’ex Inter da seguire anche Choupo Moting (Mayence) e Webo (Fenerbhace). Nel Camerun c’è poca classe ma la fisicità non manca di certo. A centrocampo il pilastro è Song (Barcellona) mentre in difesa non è da buttare la coppia di centrali formata da Chedjou (Galatasaray) e Nkoulou (Marsiglia). Meglio del Messico ma inferiore alle altre due pretendenti del gruppo.
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