BRASILE 2014 GRUPPO D – Il gruppo D è uno dei gironi più complicati dell’intera competizione in cui figurano Inghilterra, Uruguay, Italia e Costa Rica. Ad eccezione di quest’ultima squadra, le altre hanno alte possibilità di passare il turno ma di tre soltanto due accederanno alla fase successiva.
La nostra nazionale finisce nel girone più caldo dell’intera competizione assieme ad Inghilterra ed Uruguay due squadre sicuramente temibili e ricche di grandi campioni. Saranno questi i tre colossi che si giocheranno i due posti disponibili per il passaggio del turno e gli scontri diretti diranno molto sulle reali capacità di ciascun collettivo. Prandelli si affida ad una rosa giovane e dinamica ad eccezione dello zoccolo duro ormai esperto e affidabile in campo internazionale: basti pensare ai vari Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, Marchisio e De Rossi, tutta gente che in Brasile servirà come il pane. Unico rimpianto: l’infortunio di Montolivo nell’amichevole contro l’Irlanda: per il centrocampista del Milan frattura della tibia e tanti saluti al Mondiale carioca. Il ruolo di uomo copertina spetta a Balotelli, croce e delizia di ogni allenatore: c’è comunque da dire che in Nazionale Supermario si è comportato egregiamente. Attenzione poi alle sorprese come Candreva e Cerci, due esterni che hanno disputato una stagione da protagonisti con Lazio e Torino, e a Immobile, capocannoniere granata della Serie A con i suoi 21 gol. Gli azzurri hanno in canna tre moduli: scegliere il rodato 4-3-1-2, schieramento che ha portato ottimi risultati nella gestione prandelliana, lo sperimentale 3-5-2, magari con De Rossi a scalare nella linea dei difensori e due esterni mobili, o l’inedito 4-5-1 per puntare sulla freschezza delle ali. Se l’Italia supererà indenne il girone, potrà giocarsela dagli ottavi in poi contro qualsiasi avversario.
Negli ultimi decenni fallimenti più o meno amari hanno riempito il palmares dell’Inghilterra, squadra dotata di grandi individualità ma incapace di presentarsi compatta e vincente nei grandi appuntamenti internazionali. Europeo o Mondiale che sia, gli inglesi hanno alternato ottime prestazioni a deludenti scivoloni per la gioia dei tabloid britannici. Il c.t Hodgson non ha nascosto le ambizioni dei Tre Leoni: “C’è tanta esperienza ma ci sono anche dei giovani. Credo che questa squadra possa vincere i Mondiali”. Troppo ottimismo? Sulla carta no a leggere i nomi dei convocati. Hart (Manchester City) blinderà la porta mentre in difesa l’Inghilterra potrà contare su Baines (Everton), Chaill (Chelsea), Smalling (Manchester United) e Johnson (Liverpool). A centrocampo ci saranno gli intramontabili Gerrard (Liverpool) e Lampard (Chelsea) assieme ad altri pezzi da novanta come Wilshere (Arsenal) e Milner (Manchester City). In attacco Sturridge è pronto a scatenarsi ancora dopo un grande campionato tra le fila del Liverpool. La stella indiscussa? Rooney, punta duttile in grado di fare la differenza. Questa volta l’Inghilterra può mettere in mostra il giusto mix tra fisicità e fantasia, esperienza e gioventù: tocca a Hodgosn equilibrare il tutto per estrapolare la formula vincente.
Secondo alcuni le squadre sudamericane saranno favorite in questo Mondiale a causa del clima brasiliano, decisamente diverso dagli standard degli altri continenti. Non deve però appendersi a questo l’Uruguay di Tabarez, vecchia conoscenza del calcio italiano assieme a molti dei suoi convocati: la classe non manca, la fame di vittoria nemmeno e le carte in regola per provarci, dopo il terzo posto di Sud Africa 2010, ci sono. Il reparto di diamante è ovviamente l’attacco dove la Celeste può esibire contemporaneamente Cavani e Suarez, due degli attaccanti più forti in circolazione. Le sorprese, a differenza del recente passato, non si esauriscono se guardiamo anche agli altri reparti: in porta troviamo un maturo Muslera, ex Lazio oggi al Galatasaray, mentre in difesa i leader sono Godin (Atletico Madrid) e Caceres (Juventus) senza scordarsi delle galoppate di Maxi Pereira (Benfica). A centrocampo l’eleganza scarseggia considerando che il fulcro del gioco passerà dai piedi di Arevalo Rios (ex Palermo), Gargano (Parma), Gonzalez (Lazio)e Perez (Bologna). Ramirez (ex Bologna) potrebbe essere la sorpresa al pari di Abel Hernandez (Palermo). Non scordiamoci poi di quella vecchia volpe di Forlan sempre decisivo con la maglia della sua nazionale. Garra agonistica e collettivo intramezzati dai gol del tandem Cavani-Suarez: questo è lo spirito dell’Uruguay. Quante somiglianze con l’Atletico Madrid: e sappiamo tutti in Liga come andò a finire… Mina vagante dell’intero Mondiale.
Le squadre materasso non esistono più: difficilmente vedremo qualche formazione subire cinque reti in ogni incontro per tornare a casa senza aver dato fastidio alle avversarie. Il Costa Rica si candida ad essere una zanzara fastidiosa in un girone in cui, inutile dirlo, le favorite per il passaggio del turno sono altre. Qualche punticino i costaricani possono ottenerlo se riusciranno ad imbrigliare le concorrenti con un gioco difensivo e appiccicoso. Non essendoci grandi individualità ed essendo un collettivo non abituato a calpestare palcoscenici simili, il massimo a cui la squadra di Jorge Luis Pinto potrà ambire saranno dei pregevoli pareggi: appare difficile ottenere qualche vittoria in girone simile. Il modulo base è il 4-2-3-1; chiaro segnale questo che i centroamericani se la giocheranno comunque vada a viso aperto con chiunque. Spicca in porta il nome di Navas (Levante) ma la stellina sarà Joel Campbell, attaccante classe 1992 di proprietà dell’Arsenal in prestito all’Olympiacos. Poche speranze quindi di superare il girone ma tanta voglia di mettersi in mostra di fronte agli occhi del mondo intero.
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