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Nazionale, il mondiale Cesare Prandelli tra esclusioni e ballottaggi: chi saranno i 23 eletti?

NAZIONALE PRANDELLI 23 – Cesare Prandelli, un uomo solo al comando della Nazionale di calcio italiana. Una volta era un allenatore molto stimato, che riscuoteva simpatie anche tra i tifosi delle squadre avversarie. Adesso ogni sua scelta è bersaglio di critiche: davvero scomodo il ruolo del cittì.

Polemiche sulla lista dei 30

A far discutere animatamente in questi giorni sono state le convocazioni nella lista dei 30 (più 1) da cui usciranno i 23 prescelti per il Brasile. O meglio, più che le convocazioni, a far rumore sono state le esclusioni: non c’è Criscito, forse un jolly difensivo utile alla causa azzurra, ma secondo Prandelli poco ispirato in quest’ultima stagione allo Zenit; non c’è Giaccherini, protagonista assoluto della scorsa Confederations Cup, autore di un campionato non indimenticabile al Sunderland; non c’è Osvaldo, al quale non è bastata la manciata di gol in bianconero; non c’è Diamanti, la cui scelta di vita era prevedibilmente anche una rinuncia alla casacca azzurra; non c’è Totti, frenato da un infortunio dopo uno dei migliori inizi di stagione della carriera; non c’è Toni, al quale non sono bastati i 20 gol in 34 presenze in campionato; soprattutto, non c’è Gilardino, l’uomo di fiducia del mister di Orzinuovi, al suo fianco a Parma come a Firenze, attaccante che, nonostante non sia più nel fiore della giovinezza, pareva avere il posto di vice Balotelli assicurato. Ma Prandelli ha dichiarato di voler puntare su prime punte che aggiungessero al fisico e al fiuto del gol, anche una mobilità che possa non dare punti di riferimento alle difese avversarie.

La curiosità, a questo punto, si volge verso la lista definitiva che il cittì dovrà diramare entro il 2 giugno: chi saranno i sette sventurati a veder tramutate le proprie speranze in illusioni?

La possibile lista dei 23

In difesa sono quattro i giocatori sicuri del posto: Barzagli, Bonucci, Chiellini e Paletta. Si tratta di quattro difensori centrali (con Chiellini che all’occorrenza potrebbe essere spostato sulla sinistra). I tre nomi che dovranno completare il reparto saranno, presumibilmente, degli esterni. Ranocchia parrebbe quindi fuori dai giochi. La batteria dei terzini convocati da Prandelli è la seguente: Abate, Darmian, De Sciglio, Maggio, Pasqual. Di questi, solo il capitano della Fiorentina gioca stabilmente a sinistra, in quanto mancino naturale. La logica lo vorrebbe tra i non sacrificabili. Ma è pur vero che anche Darmian e De Sciglio sono stati più volte spostati sulla corsia di sinistra: la loro versatilità potrebbe essere seduttiva nei confronti del cittì. Abate e Maggio, invece, titolari della fascia destra negli ultimi anni, vengono da una stagione di alti e bassi. Il giocatore del Napoli, tra l’altro, è tornato a giocare dal primo minuto solo nell’ultima partita di campionato con il Verona, a due mesi dall’operazione per pneumotorace. Dipenderà dunque molto dal suo attuale stato di forma: se dimostrerà di aver recuperato completamente e di essere al 100%, difficilmente verrà escluso. Tenendo conto di questi fattori, ai quattro sopra citati dovrebbero aggiungersi Maggio, Pasqual e uno tra De Sciglio e Darmian (con il primo favorito per la maggiore esperienza in campo internazionale). Ma attenzione: se Prandelli confermerà la presenza dell’italo-brasiliano Romulo tra i centrocampisti, potrebbe anche venir meno uno degli esterni per far posto ad un quinto centrale (dunque Ranocchia), dal momento che il giocatore del Verona può ricoprire anche il ruolo di esterno basso a destra. Tale soluzione sarebbe utile nel caso il Ct scegliesse di optare per la difesa a tre (ipotesi non del tutto decaduta).

A centrocampo la situazione appare meno nebulosa: Prandelli porterà, salvo problemi dell’ultimo momento, De Rossi, Marchisio, Montolivo, Motta, Pirlo e, appunto, Romulo. Anche Candreva sembra non essere in discussione, nonostante le dichiarazioni del cittì riguardo un ballottaggio piuttosto irrealistico con Insigne. Si dovrebbero contendere quindi l’ultima maglia disponibile Aquilani, Parolo e Verratti. Anche qui la logica vorrebbe il talento del PSG convocato come vice-Pirlo. Tuttavia, il Commissario tecnico non sembra avere una particolare predilezione per l’ex pescarese, le cui possibilità sarebbero quindi meno elevate rispetto ai due rivali. Tra Aquilani e Parolo potrebbe invece prevalere la maggiore esperienza del viola, sulla quale pende però l’incognita fisico: ricordiamo che le condizioni climatiche in Brasile non saranno facili, e portare un giocatore dalla muscolatura tanto fragile potrebbe rivelarsi rischioso. Ad ogni modo, il ballottaggio per l’ultimo posto utile tra i centrocampisti rimarrà verosimilmente aperto fino all’ultimo giorno.

La situazione più intrigante è, comunque, quella relativa all’attacco. È qui che i dubbi si fanno tremendi, mentre la partigianeria fa nascere dietrologie evanescenti ed incubi di ingannevoli sotterfugi ai danni dei propri favoriti. La sensazione è che solo uno degli attaccanti convocati abbia già il biglietto pronto il biglietto per il sudamerica: Mario Balotelli. Sarà lui la prima punta che avrà il compito di portare l’Italia verso la finale, obiettivo dichiarato di Prandelli. Il suo vice naturale, nonché spalla ideale, sarebbe Rossi. Ma non è un mistero che la conferma del bomber della Fiorentina sia legata inesorabilmente all’esito dei test fisici. Cassano falso nueve, nel ruolo disegnatogli quest’anno da Donadoni, è invece un’idea che stuzzica il cittì. Tralasciando il discorso tattico, FantAntonio ha comunque disputato un’ottima stagione, e si ha l’impressione che solo improbabili “cassanate” possano a questo punto costargli la conferma. È tuttavia difficile immaginare che il vice Balotelli possa essere realmente l’attaccante del Parma. Una prima punta vera sarà necessaria, e dunque è quasi impossibile che Prandelli decida di fare a meno di Immobile che, oltre ad essere il capocannoniere della serie A, è anche una prima punta di grande mobilità. In tal senso, il granata è favorito su Destro, la cui presenza diverrebbe a questo punto tautologica. Rimangono Cerci ed Insigne: due attaccanti perfetti in un reparto offensivo che abbia bisogno di esterni d’attacco. In realtà Cerci ha imparato quest’anno a muoversi anche da seconda punta, e visto il buon campionato appena terminato, parrebbe sicura la sua conferma. Il destino del partenopeo, che pure meriterebbe la convocazione a coronamento di una stagione di grande sacrificio e rendimento nel proprio club, potrebbe essere invece fatalmente legato a quello del pepito nazionale: qualora Rossi venisse escluso, aumenterebbero sensibilmente le speranze per il talento di Frattamaggiore. Destro permettendo.

Mauro Abbate – CalciomercatoNews.com

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