JUVENTUS PIRLO – Andrea Pirlo ha rilasciato una lunga intervista a TuttoSport in cui ha percorso la straordinaria annata della Juventus con un rammarico per la Champions League: “Abbiamo compiuto un’impresa memorabile, anche se non tutti se ne rendono conto, forse perché la gente magari è più affascinata dalla Champions League. I tifosi devono rendersi conto che in Italia resta sempre difficilissimo vincere, tant’è che non è capitato a molti di conquistare tre scudetti di fila. Quello di quest’anno, poi, è un campionato particolare. E’ storico anche superare i cento punti”.
Il rammarico per la Champions, però, c’è: “Però gli obiettivi di inizio stagione erano rivincere il campionato e cercare di migliorarci in Champions. Poi l’obiettivo europeo era quello di vincere l’Europa League. Nelle coppe non abbiamo raggiunto i traguardi che ci eravamo posti, ci proveremo l’anno prossimo. Dobbiamo stare sempre concentrati. Stare sempre sul pezzo, non possiamo distrarci e non possiamo sottovalutare nessuno in Champions come in Europa League. La lezione della semifinale contro il Benfica è stata esemplare. Nel ritorno loro sono stati sicuramente furbi nella gestione della partita, nella ripresa in pratica non si è mai giocato”.
Il rinnovo con la Juventus: “Credo che sia una questione di giorni. Ho trovato l’accordo su tutto, sarà un biennale. Si stava aspettando solo il momento giusto per comunicarlo. L’unico problema erano gli impegni troppo ravvicinati, non trovavamo il tempo per incontrarci, ma fin dall’inizio c’era l’intenzione di andare avanti insieme. Non ho mai avuto dubbi sul fatto di rinnovare, né mi sono guardato intorno. In questo modo la Juventus diventerà la mia seconda squadra”.
Su Conte: “Quando si arriva a fine stagione si è stanchi, si ha voglia di staccare, Alla fine credo che si normalizzerà tutto. C’è un confronto normale fra allenatore e società, non mi sembra ci siano particolari tensioni. Conte è un allenatore che pretende tantissimo, ma dà anche tantissimo. Spero che resti. Sognamo tutti di vincere la Champions ma non è così facile come si può pensare e lo dimostra il fatto che squadre teoricamente molto più attrezzate di noi, come il City o il Psg, non riescono ad avvicinarsi nemmeno alla finale. Serve fortuna e un progetto importante”.
Capitolo Mondiali: “Tevez era il primo a sapere di non essere compreso nel progetto di Sabella. Era molto sereno. Immobile è in un momento di grazia. Speriamo che continui in Brasile. Balotelli alla Juve? E’ un campione, potrebbe giocare in qualsiasi squadra”.
La voglia di vincere dei bianconeri: “Abbiamo vinto tre scudetti in tre anni, ma c’è ancora tanto da vincere e la voglia non manca nella rosa. Quando uno vince si rende conto che è talmente bello che spera sempre di rivincere. Giocare per vincere l’unico fattore che gratifica. La mia punizione contro il Genoa è stata fondamentale. Prima di calciare guardo sempre la distanza dalla porta e la posizione della barriera. In quei cinque secondi decido cosa fare e calcio. Osservo spesso in tv o su Internet le punizioni degli altri, studio come calcio e mi alleno una volta alla settimana in modo specifico, provando e riprovando al campo”.
Infine, un consiglio per Pogba: “Credo che abbia persone competenti che lo aiutino. Certo, rimanendo qui avrebbe modo di completare la sua crescita nell’ambiente giusto. Anche perché il rischio che corre è di arrivare con il carico di un’aspettativa fortissima dovuta al prezzo pagato per lui. Magari se lo pagano come un attaccante, poi vogliono un goal a partita, ma quello non è il suo mestiere. O per lo meno non quello principale. Sono cifre enormi, a volte senza senso. Ma se girano questi soldi è comunque un bene per il nostro mondo”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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