MILAN DE BOER BALOTELLI – Frank de Boer ha rilasciato una lunga intervista a Extra Time in cui ha parlato della sua filosofia di gioco, del suo futuro ma anche di alcuni calciatori in particolare. Si parte dal suo modo di giocare: “Quando sono arrivato qui, la squadra non costruiva calcio. Noi abbiamo cercato di inserire giovani, far nascere il gioco dalla difesa, proporre un calcio attraente e dominare per 90 minuti”.
I nuovi fenomeni dell’Ayax si chiamano Davy Klaassen e Viktor Fischer. “Devono avere più minuti nelle gambe per salire a un livello di calcio superiore. È giusto che vadano via tra un paio d’anni, quando ne avranno 23 o 24”.
Il lavoro di De Boer piace molto anche in Inghilterra: “Hanno parlato informalmente con l’Ajax del mio contratto. È normale che prendano informazioni su un possibile successore, come ha fatto il Liverpool in passato. Aveva quattro candidati e mi ha chiesto se ero interessato. Quella volta ho detto che volevo stare all’Ajax. Se me lo chiedessero adesso? Sono molto felice qui, ma se arrivasse un club con prospettive interessanti e una buona squadra, considererei la proposta”.
Non andrebbe mai al Barcellona: “Non andrei. È molto difficile essere un allenatore lì. Che cosa si può insegnare a giocatori come Messi e Iniesta? A loro serve un gestore più che un allenatore”. Inter, invece? “Mai parlato con loro però preferisco Premier, Bundesliga e Liga. Il calcio italiano è molto in ribasso nella considerazione internazionale. Gli stadi sono molto spesso vuoti, e se vuoi stadi pieni devi mostrare un calcio attraente”.
Infine, un commento velenoso su Mario Balotelli: “Ha più qualità di Pellé, ma io prenderei sicuramente Graziano: i giocatori possono vincere le partite, ma sono le squadre a vincere i campionati. Balotelli non è un calciatore che gioca per la squadra, immagino che un compagno si chieda perché Mario non condivida i suoi valori. Tutti devono rispettare i valori della squadra. Se i comportamenti di Balotelli vengono tollerati, i compagni finiscono per credere che lui possa fare così perché è un grande giocatore. Mentre a loro, calciatori normali, certe cose non sono permesse”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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