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Juventus, Bonucci ai tifosi: ‘Col Benfica daremo tutto. Terzo scudetto per fare la storia’

JUVENTUS BONUCCI – Leonardo Bonucci è stato il protagonista della Live Video Chat con i Member bianconeri, su Juventus.com che TuttoJuve.com ha riportato in tempo reale. Ecco le domande dei tifosi e le risposte del difensore della Vecchia Signora:

Come state preparando la doppia sfida con il Benfica? Quali sono le sensazioni alla vigilia di questa sfida così importante? “Sensazioni sicuramente positive, ci giochiamo il passaggio ad una finale, una finale che si gioca in casa, quindi è giusto mettere in campo tutto quanto, tutto quello che avremo sia a Lisbona che in casa, perchè è un obiettivo stagionale e vogliamo alzare la Coppa”.

Sei sempre più assist-man. Come hai avuto questa crescita sotto questo aspetto? “Sicuramente il segreto è nel credere nelle proprie potenzialità e nell’applicazione durante gli allenamenti, ogni volta che si provano le giocate, farle sempre con la massima concentrazione e con la massima attenzione. Alla fine è quello che chiede il mister, di provare la giocata anche quando si potrebbe fare una scelta più facile. Mi piace il fatto di prendermi delle responsabilità è come è successo i miei passaggi sono diventati assist per gli attaccanti”.

Sei migliorato in questi anni. Quando hai sentito di essere al top delle tue qualità? “Diciamo che uno al top non c’è mai perchè bisogna sempre migliorarsi, però sicuramente dopo il primo anno passato con il mister, dove ho aumentato il mio livello di attenzione e di cattiveria sul campo, lì ho sentito che il destino nella Juventus era nelle mie mani. Quindi grazie al’applicazione, grazie alle scelte fatte dal mister, che ha creato un abito perfetto per questa squadra in base ai giocatori che aveva, un 3-5-2 perfetto per le mie caratteristiche perchè mi consente di giocare la palla tutte le volte che ne sono in possesso”.

Qual è l’avversario più ostico che hai dovuto marcare? “In questi ultimi anni, sicuramente quello che mi ha messo più in difficoltà è stato Milito, perchè è un giocatore completo, un attaccante completo, sa attaccare gli spazi, fare sponde, le giocate aeree, è forte e poi è difficile da spostare. E’ completo, ma come lui ce ne sono stati tanti altri. In certe partite devi mantenere la concentrazione altissima, anche più del 100%, perchè a ogni minimo errore questi sono attaccanti che non ti perdonano”.

La partita più difficile? “La partita più difficile contro il Bayern Monaco, la partita di ritorno. Perchè comunque dovevamo andare oltre le nostre capacità, oltre nostre forze fisiche, per poter ribaltare il risultato, però purtroppo non ci siamo riusciti. Ma credo che in quella partita, soprattutto nel primo tempo, gli undici scesi in campo con la maglia bianconera abbiano dato non il massimo, ma anche di più”.

Tu hai messo la firma su una vittoria molto importante, quella con il Lione. Quali sono state le emozioni per il gol? “Emozioni bellissime, tanta gioia, tanta adrenalina, poi è stato bello poter festeggiare sotto lo spicchio di tifosi bianconeri, perchè alla fine è stato un gol importante, arrivato negli ultimi minuti della partita. E per me che sono sempre stato juventino e sento questa maglia addosso come una seconda pelle, credo sia stata una grandissima gioia  riuscire a portare la Juventus nella Semifinale di Europa League”.

Che sensazioni provi nel vestire i colori di una squadra della quale non sei soltanto un giocatore ma anche un tifoso? “E’ un motivo d’orgoglio e rispetto ad altre maglie che ho indossato, cerco sempre di mettermi nelle due posizioni, quello che vorrebbe un tifoso dal proprio giocatore e quello che devo fare io come giocatore stesso in campo”.

Come ti prepari alle gare? Hai qualche rito scaramantico? “Pochi secondi prima del fischio d’inizio, ho un mio metodo per ritrovare la concentrazione, piantandomi sul campo e cercando una posizione ben eretta. Ma la cosa che mi piace di più è quando entro in campo, soprattutto in casa, perchè senti il calore dei tifosi, dello stadio, e lì aumenta ancora di più l’adrenalina, la concentrazione, la voglia di iniziare la partita e di portare a casa la vittoria”.

Tu, prima del riscaldamento, entri sempre in campo per primo e fai un applauso verso la Tribuna Est. Come mai? “Non c’è un perchè, mi piace entrare in campo per primo perchè voglio gustarmi tutto dall’inizio. Quindi entro in campo per primo e vado a salutare la Est perchè è nella direzione di corsa; per primo saluto la Curva perchè faccio una corsa orizzontale sul campo e poi  la Tribuna Est. Li ringrazio  perchè quando entriamo in campo sono sempre pronti ad applaudire”.
Noti le coreografie dello stadio? Ce n’è una che ti ha colpito in particolare quest’anno? “Sì, le noto e fanno sempre piacere. Quella che mi è piaciuta di più è stata quella…non mi ricordo se contro l’Inter, quando venivano indicate le distanze da Milan e Inter, quella è stata una bella coreografia. Infatti quando siamo entrati in campo, a noi è uscito un sorriso perchè è stato un motivo di orgoglio rendere così partecipe uno stadio intero e così orgogliosi 14 milioni di tifosi”.

Cosa significherebbe per te riuscire a raggiungere il terzo Scudetto? “Significherebbe entrare ancora di più nella storia bianconera. Quando fai il calciatore, per farti ricordare devi scrivere pagine importanti e sicuramente quando lo fai per la terza volta consecutiva, vinci uno Scudetto soprattutto in una società così importante, rimani nella storia e spero di rimanerci ancora per tanto tempo”.

Il momento più emozionante di questi tuoi quattro anni in bianconero? “Ce ne sono stati diversi. Il primo su tutti, sicuramente, è stata la firma del primo contratto, perchè significava arrivare nella squadra per la quale facevo il tifo sin da bambino, se stavo a occhi chiusi e immaginavo Leonardo da grande, immaginavo un giocatore con la maglia bianconera. E quando ho firmato per la Juventus è stata la prima emozione forte. Poi il gol a Palermo che ha voluto dire il sorpasso al Milan e la corsa verso il primo Scudetto”.

Che cosa ti senti di consigliare a un giovane calciatore che sogna una carriera come Bonucci? “Io cercavo prima di tutto di divertirmi, quello credo sia il segreto per far si chè il lavoro non mi pesi ora che lo faccio di mestiere. Devi sempre cercare e vedere nel pallone un divertimento e non uno stress”.

Quanto sarebbe importante un trionfo internazionale in prospettiva futura? “Sicuramente sarebbe importante perchè oltre a riportare la Juventus nei piani alti dell’Europa, darebbe a noi giocatori un’esperienza internazionale importante, anche in vista di un Mondiale che vuole vedere l’Italia protagonista”.

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Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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