PASQUALE BRUNO JUVENTUS – L’ex difensore della Juventus, Pasquale Bruno, torna a parlare della squadra bianconera intervistato da Tuttosport: ‘Premesso che non sono simpatici, e che le vicende di Calciopoli li hanno resi ancora più antipatici, quello del tifo contro, non solo ai danni della Juventus, è un difetto tutto italiano che investe ogni squadra che vince. Ad esempio, nell’anno del triplete, era l’Inter di Mourinho a ricevere insulti in giro per l’Italia. Purtroppo il calcio è lo specchio del Paese, e gli esempi che arrivano dal Parlamento, le liti da quartiere, ci rendono provinciali anche in altri contesti. Il mondo del pallone, lo dico chiaro e tondo, a me fa schifo, non fa eccezione. In Inghilterra, i tifosi del Manchester e quelli del Liverpool hanno una storica rivalità, ma al di fuori dello scontro diretto ognuno pensa al proprio club. Il mio sogno di tifoso resta un derby vinto dal Toro al 90’ e dopo un clamoroso dominio bianconero, ma oltre a questo sono pronto ad applaudire la Juventus, se in Europa gioca bene. Come mi sono entusiasmato per il Milan di Sacchi, oppure in tempi più recenti per l’Inter del portoghese. Ma l’ultimo, grande piacere calcistico è arrivato dall’Atletico Madrid che ha battuto il Barcellona. Gran bella partita, una gioia per un appassionato neutrale’. Bruno ha vestito entrambe le maglie della città di Torino, quella bianconera e quella granata, nella Juventus c’erano più pressioni?: ‘Assolutamente no. Il mio Torino valeva le grandi del campionato, andava a San Siro per vincere e veniva sonoramente fischiato. Mi stupisce la sorpresa di conte, da sempre il più forte è nel mirino. Quando la Juve era in serie B suscitava poche gelosie, ora, dopo tre anni di dominio, la gente non la può vedere’. E sui “presunti” aiutini ricevuti dalla Juventus: ‘Resto convinto dell’esistenza della sudditanza psicologica da parte degli arbitri. Sbagliare a danno di Juve, ma anche di Milan oppure Inter, porta a danni maggiori. Anche da questo punto di vista, il sistema calcio in Italia è sbagliato. Se le grandi ricusano un arbitro, e questo non è più designato ad arbitrarle, perde visibilità. Quindi si da due conti al momento di prendere una decisione. La malafede non esiste, la sudditanza assolutamente si. In Italia siamo messi davvero male, sotto tanti punti di vista’.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com
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