CHRISTOPH KRAMER BORUSSIA MOENCHENGLADBACH INTERVISTA ESCLUSIVA- In Germania c’è un giocatore che sta impressionando tutti per i suoi numeri. Christoph Kramer, centrocampista centrale del Borussia Mönchengladbach (in prestito dal Leverkusen), è infatti il maratoneta assoluto del campionato: percorre 13,5 chilometri di media a partita, e lo fa ininterrottamente da agosto. Classe 1991, Christoph ha bene in mente come migliorare ulteriormente le proprie statistiche da ruba-palloni.
Christoph, hai recentemente affermato di voler aumentare di peso. Non hai paura che questo influisca negativamente sulle tue capacità atletiche?
Sono alto un metro e novanta e peso solo 73 chili. Ho bisogno di allenarmi in palestra per mettere su peso. Vorrei arrivare a pesare circa 76-77 chili. Sia chiaro però: non voglio aumentare nel giro di poco tempo, deve essere una cosa graduale. Per questo non credo che il cambiamento fisico mi farebbe correre meno. Vorrei però avere più forza per vincere più contrasti.
Sei di gran lunga il miglior corridore della Bundesliga: in media percorri 13,5 chilometri ad incontro. Un calo fisico avrebbe conseguenze terribili sul tuo rendimento…
Non credo che sia un problema per me correre più di 30 chilometri in una settimana per altri 10-15 anni. Quando finisco le partite recupero abbastanza in fretta e questo significa che con le mie caratteristiche fisiche la corsa non è un problema.
Per reggere a questi ritmi hai qualche segreto in particolare?
Prima della preparazione estiva mi alleno molto da solo. Vado a correre in montagna, mi tengo in forma per cominciare poi la preparazione nel migliore dei modi.
Quando Lucien Favre (febbraio 2011) accettò di guidare il Borussia Mönchengladbach, la squadra era ultima con distacco. In pochi mesi la salvò e ora sono anni che riesce ad ottenere ottimi risultati. Che tipo di allenatore è?
Ha salvato il Gladbach quando sembrava impossibile, ed è evidentemente merito suo se poi la squadra in questi anni si è ben posizionata in classifica. Lui è un perfezionista, lavora duro, ed è per questo che miglioriamo non di anno in anno ma di giorno in giorno. Il merito però non è solo suo, ma anche della società che permette ai giocatori di crescere e non sbaglia mai un colpo.
Insomma il ‘Gladbach è un’isola felice…
Si. Favre sa in cosa far migliorare ogni suo singolo giocatore e lavora su quello. La squadra è sempre messa molto bene in campo e gioca un ottimo calcio: veloce, rapido, offensivo. La società ha una grande storia alle spalle, ma nonostante questo non c’è pressione sui giocatori. Si vive una vita tranquilla.
Sei di proprietà del Bayer Leverkusen ma in questa stagione e nella prossima giocherai con il Borussia. Le due squadre si stanno contendendo l’ultimo posto utile per partecipare alla Champions League: è difficile combattere contro la squadra del proprio futuro?
Io quì ho la possibilità di giocare con continuità. A Leverkusen sarei stato chiuso. Ho trovato un ottimo allenatore e un buon ambiente, l’ideale per crescere. Non combatto contro quell’idea perché penso solo a fare bene nell’immediato. Nel calcio le cose cambiano molto velocemente ed è per questo che penso solo al presente, mai al futuro. L’importante è che io mi senta bene qui e ora.
Quello tedesco è considerato un dei campionati più affascinanti in Europa, eppure a marzo i giochi sono già fatti…
Mettiamola così: in Italia il Bayern Monaco avrebbe vinto il campionato a febbraio. Io credo che sia difficile percepire all’estero quanto sia realmente forte la squadra di Guardiola. Hanno una continuità di gioco e di risultati che è davvero impressionante. Sono sicuro che vinceranno per la seconda volta di fila anche la Champions League. Non vanno mai fuori strada, nemmeno per un secondo. Non sono semplicemente la squadra più forte del mondo, lo sono di gran lunga. Bisogna solo ammetterlo.
Eppure in Germania i tifosi si lamentano: Lucio, Effenberg, Ballack, Neuer, Goetze e ora Lewandowski. Il Bayern Monaco uccide il campionato comprando sistematicamente i migliori giocatori delle società rivali, quasi a voler indebolire quelle più che rinforzare se stesso. E’ concorrenza sleale?
Mah. Se fossi un imprenditore pure io investirei sempre sui migliori affinché la mia azienda funzioni. Hanno il diritto di poterlo fare. Il successo va costruito, e ci riescono davvero bene. Non penso che se un’altra squadra avesse la loro forza economica si comporterebbe in maniera diversa. Non si possono accusare di nulla.
Quindi ora è la Bundesliga il campionato più competitivo?
Non è mai facile fare paragoni. Il calcio varia da paese a paese. Non avendo affrontato le squadre più forti delle altre nazioni posso anche sbagliarmi, ma secondo me in Germania si gioca il calcio più moderno.
In Italia hai una squadra preferita?
Preferisco la Premier League. Se proprio devo scegliere una squadra in Italia dico la Juve. Però la Serie A non la seguo a dire la verità. Vengo a sapere quando Klose segna perché i giornali qui stanno molto attenti alle sue prestazioni, ma le partite non le guardo.
La Serie A ha perso fascino sui giocatori stranieri?
Sicuramente non è attraente come in passato. Credo che un giocatore prenderebbe in considerazione prima le offerte di squadre tedesche, spagnole e inglesi, e solo infine quelle di squadre italiane.
Elmar Bergonzini www.calciomercatonews.com