MILAN SACCHI – Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato del delicato momento dei rossoneri ai microfoni di di ‘Radio Anch’io Sport’ attaccando in modo particolare la tifoseria: “Perché la tifoseria dopo 25 anni di successi si sente in diritto di contestare la società e di minacciare la squadra? E’ un fatto grave. C’è mancanza di riconoscenza, poco rispetto verso i giocatori. La violenza ancora una volta ha prevalenza ed in un ambiente così è difficile crescere“.
“Vorrei maggiore serenità – continua l’ex tecnico del grande Milan ‘olandese’ – Non sempre si può stare al vertice, ci sono momenti in cui si sbaglia ed altri sono più bravi di te, bisogna saperlo accettare. Nel nostro calcio mancano civiltà e merito. In ambienti non positivi e propositivi, dove la violenza è la parte preponderante, non si può costruire nulla di importante. Mi dispiace che accada nell’indifferenza generale. Abbiamo degli stadi che sembrano delle carceri a cielo aperto, poi sono dominati da gruppi che cercano di comandare…“.
Sacchi, poi, affronta i problemi tecnici di questo Milan: “Soluzioni per il futuro? La scelta delle persone giuste è fondamentale, poi va rimesso al centro il gioco e andare a prendere gli interpreti più idonei. La funzionalità prima di tutto e poi il talento. In Italia si pensa che nasca tutto dai piedi dei giocatori, in realtà tutto nasce dalla mente. Quando arrivai al Milan Van Basten, Gullit e Baresi non avevano vinto il Pallone d’Oro, quindi serve una società con le idee chiare. Il Milan di prima non doveva solo vincere, ma anche convincere“.
Grande fiducia in Adriano Galliani: “Per la prima volta dopo tanto tempo il club, da cui parte tutto, ha dimostrato di non essere coeso come in passato: se è disgregato il vertice, figuriamoci la base. I tifosi abbiano pazienza: Galliani è uno dei più grandi dirigenti. Berlusconi è impegnato nella politica ed è meno presente, ma Galliani è un valore aggiunto per questa società. Non ci sono più tanti soldi, quindi servono tante idee. Milanello deve essere un’officina di campioni: il Real Madrid ed il Barcellona investono 40-50 milioni di euro all’anno su questo aspetto“.
Infine, su Balotelli: “E’ sicuramente un talento, ma questo non vuol dire che possa bastare. Deve trovare un ambiente positivo, un gioco che lo aiuti ed una squadra che si adatti alle sue qualità. Indubbiamente non sembra molto disponibile. Deve ancora maturare come persona. Limiti? A livello tecnico ha un talento straordinario, ma non basta. Confermarlo o no? Dipende dal progetto tecnico: non servono giocatori solo bravi, ma anche funzionali“, conclude Sacchi.
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Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com