MILAN SEEDORF LEONARDO – Clarence Seedorf e Leonardo Nascimento de Araújo, al secolo calcistico meglio conosciuto come Leonardo, sono entrambi due ex giocatori del Milan di quelli che si ricordano perché dotati di una classe sopraffina. Di quelli che nei loro trascorsi rossoneri hanno regalato tantissime soddisfazioni ai tifosi del Diavolo. Uomini non solo prettamente di pallone ma anche amanti di cultura e filosofia. Il brasiliano è stato allenatore del club meneghino nella stagione 2009-2010 mentre l’olandese ne è attualmente al comando, subentrato all’esonerato Massimiliano Allegri. In questo articolo vogliamo focalizzare la nostra attenzione sul sistema di gioco utilizzato dai due mister a prima vista distante anni luce ma in verità più simile di quanto si possa pensare.
LEONARDO E LA FANTASIA AL COMANDO – Leonardo ha saputo reinventare un modulo molto particolare adattandolo al Milan che aveva a disposizione: il 4-2-4, soprannominato “4-2 fantasia“. Lo schema sembrava una vera e propria innovazione ma in realtà non era altro che una reinterpretazione più moderna di quello utilizzato da Telê Santana con il Brasile ai Mondiali del 1982 e 1986. Quattro difensori (Oddo, Nesta, Thiago Silva e Jankulovski), due mediani puri (Ambrosini e Gattuso), e quattro giocatori prettamente offensivi con uno di questi arretrato a fungere da trequartista (Seedorf dietro a Ronaldinho, Borriello/Huntelaar, Pato). I risultati? Accanto a ottime prestazioni se ne sono affiancate altre deludenti… uno schema sicuramente intrigante ma non adatto alla nostra Serie A.
SEEDORF E LA VERSIONE 2.0 – Oggi Clarence Seedorf ha provato a riproporre un qualcosa di molto simile ma, visti i gravi deficit difensivi del Milan attuale -non ci sono più i vari Nesta e Thiago Silva- più equilibrato. Invece che il superbo e sprezzante 4-2-1-3 ecco il più classico 4-2-3-1. L’affinità principale con il sistema leonardiano però resta eccome con tutti i pregi e difetti del caso: squadra che talvolta rischia di spezzarsi in due tronconi (con quattro giocatori che non partecipano alla fase difensiva e gli stessi difensori lasciati in balia dei tagli avversari) ma anche quantità industriali di palle gol create. Seedorf punta tutto sulla fantasia dei tre trequartisti (Taarabt, Kakà, Honda senza dimenticarsi di Robinho, Saponara, Birsa, El Shaarawy…) posti alle spalle dell’unica punta (Balotelli o Pazzini) e non, come Leonardo su un ventaglio offensivo rifornito da un solo fantasista. In questo caso la copertura in fase di non possesso è migliore anche se il rischio di subire gli avversari resta alto.
LA MEDIANA – In entrambi i casi, sia con Leonardo che con Seedorf, il centrocampo è il reparto più scoperto con due soli elementi a coprirlo per intero. Che tipo di giocatori schierare? Ci sono due alternative: 1) Se si vuole innalzare un muro dinnanzi alla linea difensiva meglio puntare tutto su due mediani puri (De Jong ed Essien) altrimenti è possibile 2) formare una coppia di playmaker-“cane da guardia” (Montolivo e De Jong). Dipende dal ritmo che si vuol dare alla manovra ma il Milan di oggi ha bisogno di qualcuno che detti i tempi e questo risponde al nome di Riccardo Montolivo, troppo importante per le logiche della squadra. Magari andando avanti Seedorf potrebbe stupire tutti e migliorare ancora la sua filosofia di gioco.
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