Juventus, Buffon: nei cori dei tifosi non c’è odio razziale, ma è giusto punire

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JUVENTUS BUFFON – Intervistato da La Gazzetta dello Sport il portiere della Juventus Gianluigi Buffon ha parlato del tema del razzismo nel calcio:

 

E il razzismo nel calcio?

“Non credo che i tifosi agiscano per odio razziale. Anche quando offendono l’avversario con gli ululati, penso che l’obiettivo sia quello di farsi sentire, di dare risalto al dissenso. Io li conosco bene, sono stato uno di loro e magari con loro ho cantato cori poco carini, so con quale spirito vengono fatti. E poi i giocatori di altre razze ci sono in ogni squadra, non avrebbe senso”.

Ma quelli colpiti da questi cori o da altri gesti di intolleranza non sembrano indifferenti alla cosa. 

“È vero e restando agli ululati penso sia giusto punire severamente certe forme di intolleranza, visto pure il rilievo che in Italia si dà al calcio. Io poi non ho la presunzione di comprendere fino in fondo quel tipo di sopruso, non posso avere la stessa sensibilità di chi subisce quegli attacchi”. 

Che cosa pensa della discriminazione territoriale?

“Che il confine tra lo sfottò e la denigrazione sia veramente sottile”.

E della multa alla Juve per il «merda» urlato dai bambini?

“Non era mai stato punito quel coro lì, la multa è arrivata perché l’hanno fatto i più piccoli. Hanno voluto dare un esempio, ma credo che si sia esagerato. Il problema andava sollevato, ma in modo da spingere chi ha cantato a riflettere. Bisognava parlare non punire”. 

Voi calciatori vi rendete conto del peso che hanno le vostre parole?

“Sappiamo di avere il potere di condizionare gli altri. Ma non per questo spetta a noi educare le persone, è una responsabilità che non è giusto darci, anche perché molti di noi sono giovanissimi. Poi è chiaro che su questioni legate ai tifosi, come i cori razzisti, ogni tanto è opportuno lanciare un messaggio”. 

 

 

Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com

 

 

 

 

 

 

 

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