ROMA PALLOTTA – James Pallotta è arrivato a Roma e ha portato con sé l’allegri che lo contraddistingue. Chi lo conosce bene, infatti, sa che il presidente della Roma è un tipo a cui piace scherzare. E così si è presentato ai giornalisti mescolandosi tra loro e facendo una domanda in inglese al tecnico Rudi Garcia: «Buongiorno, I’m Jim Pallotta from Boston. Do you intend to spend the entire game on the sideline?», ossia, «Sono Jim Pallotta da Boston. Pensa di riuscire a passare tutta la gara in panchina?» . Una domanda che ha strappato un sorriso a Rudi Garcia il quale ha detto: «C’è qualche giornalista che ha una domanda sui cinesi o sullo stadio? Avete qui il mio presidente».
Poi si torna alla gara con la Fiorentina: «La conosciamo bene, i miei collaboratori Bompard e Beccaccioli hanno fatto un bel lavoro anche sui viola. Ma a me interessa vincere e basta. Non guardo alla Fiorentina, intendo dire che fosse anche un’altra squadra, di metà o fondo classifica, penserei allo stesso modo solo a vincere. Conta più quello che il gioco, per la felicità dei nostri tifosi».
Sulla corsa della Juventus: «Non mi interessa la Juve, la penserò il 5 o il 6 gennaio. Mi interessa la Roma».
Sugli arbitri: «Hanno un compito difficile, in una frazione di secondo devono decidere su qualcosa che noi rivediamo più volte. Aiutiamoli, come nel rugby: cominciamo dal gol non gol e dal fallo fuori o dentro l’area. Ma non decido io».
Quindi: solo la Roma. «Avremo 50.000 romanisti allo stadio e, io vi assicuro, 11 lupi in campo. Voglio vincere». E basta.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com