MILAN BUCCHIONI SITUAZIONE MILAN- Intervistato da Tuttomercatoweb, il direttore di QS, Enzo Bucchioni, ha detto la sua sul momento di Milan, Roma, Juventus e Lazio.
La crisi del Milan come potrà essere risolta?
“E’ difficile questa situazione. Il Milan non si è mai trovato in una crisi come questa, profonda, tant’è che i numeri ci dicono che sono più di trenta anni dall’ultima volta che è successo qualcosa del genere, nell’anno della retrocessione in Serie B. C’è una componente tecnica, è stato sbagliato confermare Allegri: quando un allenatore si guarda in giro, aveva già chiuso con la Roma, aveva la testa da un’altra parte, costringerlo a rimanere solo perchè c’era il contratto è stato il primo errore. Poi la squadra, tanti giocatori non sono da Milan, soprattutto a centrocampo. Giocatori uguali anche dal punto di vista tecnico, non cè uno che avvia un cambio di passo, che abbia inventiva e fantasia. La difesa per certe situazioni è imbarazzante, non facciamo nomi. Poi c’è la gestione da un punto di vista manageriale, societaria, sulla quale ieri ha insistito Barbara Berlusconi, perchè oggettivamente sono 30 anni che Galliani è il Milan, fa il Milan, che costruisce il Milan, l’ha fatto bene per tanti anni, ma ora i suoi sistemi sono un po’ sorpassati”.
Quanto potrà resistere Allegri? Sarà decisiva la partita con il Barcellona?
“Il Barcellona no, ma questi giorni sono decisivi, non si può giudicare l’allenatore su due partite, il problema è cosa fare se mandi via Allegri, perchè metti un giovane, come Inzaghi, che è di famiglia e che stanno allevando, ma rischi di bruciarlo. Penso a Seedorf, a parte che costa, ma verresti tu se fossi in lui, a prendere un Milan in queste condizioni? Io credo di no. Si prospetta una soluzione Sacchi come direttore tecnico, ma anche questo è un ritorno al passato. Io non credo in questo momento che l’allenatore sia il primo dei mali, è chiaro che qualcosa devi fare, perchè quando c’è un gruppo come questo, logoro, senza energia, una scossa va data. Credo che una soluzione Sacchi, con Galli e Tassotti in panchina potrebbe dare un segnale almeno ad un gruppo che si deve un po’ rianimare”.
Battuta di arresto della Roma riapre il campionato?
“Il campionato è sempre stato aperto, perché ci sono ancora tante partite da giocare. La Roma è una bella realtà, sicuramente durerà fino in fondo, ma era impensabile che potesse fare una fuga durevole. Avrà dei cali come tutte le squadre. Io credo che la lotta scudetto è limitata a tre squadre: Roma, Napoli, Juventus. Non trascurerei la Fiornetina e l’Inter che possono dare noia fino alla fine”.
La Juve contro il Real può farcela?
“Con il Real Madrid può farcela, se ritrova quella rabbia agonistica, quella cattiveria, quella voglia di lottare dall’inizio alla fine che aveva soprattutto nel primo anno di Conte. Ci vuole una partita straordinaria per battere il Real, che non penso venga a Torino con particolari motivazioni, è già qualificata in pratica. Resta complicata la situazione della Juventus, perchè poi devi andare a vincere contro il Galatasaray in Turchia, in un campo difficile”.
Che è successo a Petkovic e alla Lazio?
“Secondo me hanno fatto degli errori di valutazione, nella gestione di alcuni giocatori, penso a Hernanes: quando fai un campionato importante e lui ne ha fatti più di uno, vuoi andare via e vedi che ci sono le grandi squadre che ti chiedono e ti prospettano ingaggi superiori, questi giocatori vanno lasciati andar via. Poi gli acquisti, Lotito ha fatto molto bene negli anni passati, ma questo anno alcuni non sono stati indovinati. Poi l’effetto Petkovic, cioè la novità si è sgonfiata”.
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