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Inter, Thohir a Sky: Dobbiamo investire sulle nuove generazioni. Mazzarri? Ci siamo solo presentati


INTER THOHIR – Erick Thohir, tycoon indonesiano che ha prelevato il 70% delle quote dell’Inter, è stato intervistato da Sky Sport. Queste le sue parole che hanno toccato molti temi, dalle origini del suo impero al mercato fino alla nuova programmazione nerazzurra: “Mio padre nel 1968 lavorava per Astra, è diventato uno dei professionisti che la ha resa una delle aziende più grosse d’Indonesia. Poi ha deciso di diventare imprenditore e ha fondato la Thohir family, il gruppo Thohir. Con il carbone, le macchine, la ristorazione. E poi nel 1993 mio fratello Garibaldi è rientrato dagli Stati Uniti e spesso rappresenta la famiglia in occasioni sociali, io lo sostengo perché aiuta la famiglia ed è un grande fratello per me. Quando mi sono laureato, anche io sono tornato dagli States e ho aiutato la famiglia dal 2000. Poi ho detto a mio padre e mio fratello di voler intraprendere quello che mi piace, il mio business con passione. Quando lavori tanto ma fai quello che ti piace con passione, non ti senti stanco quando rientri a casa alla sera. Da quel momento mi hanno aiutato ed è iniziato il progetto, a cominciare da Republika, le radio, le televisioni. Lo sport è venuto dopo, con una squadra di basket. Abbiamo vinto più campionati con la squadra indonesiana, poi i Philadelphia 76ers e adesso spero di far bene con Massimo Moratti. La passione è quello che ti guida, bisogna essere creativi e non solo concentrati sull’obiettivo. Per me devi sempre aggiornare le tue conoscenze. Dobbiamo investire sulle nuove generazioni, ne sono convinto. Mio padre mi ha insegnato che nel business nessuno è perfetto, quindi lavorare in due può aiutare a migliorarsi. Nella vita spesso si cade per piccoli sassi. Questa è la filosofia in cui crediamo, per questo in tutti i business abbiamo qualche partner. Negli hotel, nella ristorazione, nel DC United. Si arricchisce l’azienda offrendo diversi punti di vista. E’ difficile, ma ci proviamo. Di sicuro non ho ancora parlato con Moratti o con Mazzarri dei giocatori che dovremo comprare o prendere in prestito. Non li ho neppure incontrati, con Mazzarri ci siamo solo presentati. Dobbiamo ragionare insieme, non è giusto dire di comprare questo o quel giocatore. Non abbiamo fatto una riunione ancora, dovremo fare una riunione per i prossimi tre e poi cinque anni. Dico che molti rumors non sono veri perché non ho ancora deciso niente. Ho visto qualche partita dell’Inter e mi diverte, ciò che Mazzarri sta facendo è eccellente come anche eccellente è il lavoro del signor Moratti. Ovviamente ho delle mie opinioni in senso positivo, per questo ho pensato che servono altri giocatori sulle fasce avendo solo Jonathan, Nagatomo e Pereira. Immaginate se qualcuno si infortuna? Ne parleremo attorno a un tavolo, dobbiamo essere d’accordo tutti. Non conta maggioranza o minoranza, ci vuole un piano per vincere insieme nei prossimi tre e cinque anni. C’è sempre la giusta via di mezzo tra comprare e investire, bisogna dare un’impronta ben precisa. Il settore giovanile deve essere forte, sempre, per formare talenti giovani. Serve anche un buon equilibrio, vanno comprati giocatori funzionali. Credo molto in questo modello, ma anche di questo parlerò con Moratti e Mazzarri, poi con chi lavora per il settore giovanile. Dobbiamo lavorare insieme. Questo è il modello che può funzionare in futuro. La storia dell’Inter Chiaramente, la mia conoscenza dell’Inter è pari a zero rispetto a molti tifosi. Ma la seguo da tanto tempo. Per questo dico che è facile dire di Roberto Baggio, Ronaldo o i grandi tedeschi. Ricordo molti ragazzi che sono stati utili per più anni. Ma ricordo Nicola Ventola quando aveva 21 anni, era una giovane star ma si fece male: che colpa ne ha? Lo ricordo con piacere. Ricordo anche Salvatore Fresi o Obafemi Martins, io li ricordo. Loro hanno aiutato l’Inter. Rispetto tutti i giocatori nerazzurri perché anche solo un gol basta per aver aiutato l’Inter”.

La redazione di calciomercatonews.com

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