La rivoluzione giovani che sta investendo l’Italia è reale e concreta, o soltanto un vessillo da sbandierare nel periodo del mercato? Cosa si sta facendo nella politica calcistica del nostro paese per migliorare con intelligenza la gestione dei talenti prodotti nello stivale? Quali miglioramenti si possono apportare per riuscir a far risollevare il calcio italiano, ormai in balìa di una profonda crisi? Di tutti questi interessanti argomenti, ne abbiamo parlato quest’oggi in esclusiva con l’agente FIFA Francesco Bevilacqua, che ai microfoni di Calciomercatonews.com ha così risposto ai nostri quesiti:
Partiamo da 3 nomi: Berardi, Jorginho, Pogba. 3 giovani di grande valore, che stanno mostrando il proprio talento in questo inizio di Serie A. Quanto l’exploit di questi giovani fenomeni, può influenzare in positivo la politica dei club italiani rispetto ai giovani?
In un periodo molto complicato per il calcio italiano a livello economico, le idee fanno la differenza e puntare su giovani di valore è un vantaggio a lungo termine non indifferente. Le spese che hanno affrontato le società per acquisire questi giovani talenti sono state basse se non nulle, in quanto cresciuti nel vivaio. Stanno facendo bene nelle rispettive squadre e sicuramente un domani, con un’ipotetica cessione, ci saranno plusvalenze importanti.
Se si pensa al processo di maturazione che è stato fatto su Florenzi, Insigne, Saponara ed El Sharaawy, dico che la B al momento è il miglior trampolino di lancio per i giovani. Quest’anno soprattutto ce ne sono parecchi che giocando con continuità stanno dimostrando il loro valore, mi viene da pensare a Babacar, Viviani, Minotti, Hernandez e Dybala che hanno fatto bene a scendere in B con il Palermo. Se continueranno il processo di crescita per quest’anno li vedrei bene in serie A l’anno prossimo.
Quando finisce un ciclo che ha portato alla ribalta giovani importanti e che ha raggiunto un traguardo non indifferente, è sempre difficile aprirne uno nuovo. Se a Di Biagio si darà il tempo e la pazienza di lavorare con calma, penso che ne uscirà fuori qualcosa di buono.
Io credo che queste due categorie vengono spesso sottovalutate, ma sono piene di giovani talenti che hanno voglia di mettersi in luce. Non a caso Melchiorri, oggi al Padova in B, lo scorso anno giocava a Macerata in D. E’ il segno che se si lavora bene già da queste categorie, la possibilità arriva. Quest’anno soprattutto mi sembra che il livello di serie D sia migliorato, la futura Lega Pro Unica fa gola a parecchie piazze grosse e si stanno vedendo dei giocatori sopra la media della categoria.
Non sarà facile sicuramente, ma se le società di Serie A decideranno di investire sui giovani, credo che ci sarà una ripercussione positiva su tutto il calcio italiano, anche nelle categorie inferiori. E’ difficile colmare il gap con il calcio spagnolo, punto di riferimento attuale sui giovani, però bisogna iniziare già da subito a buttare le basi per un progetto a lungo termine, se si ha la reale voglia di investire tempo e denaro sui giovani….