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Juventus-Genoa, Conte vuole una reazione: il presidente ha mandato un messaggio a tutti


JUVENTUS ANTONIO CONTE CONFERENZA STAMPA- Nella conferenza stampa in vista alla gara fra Juventus e Genoa, Antonio Conte ha analizzato il momento dei bianconeri:

Come interpreti le frasi di ieri del presidente, che ha invitato tutto l’ambiente a guardarsi negli occhi? Forse ha visto un pizzico di presunzione. E’ il seguito di un messaggio che tu avevi dato nelle scorse settimane?
“Mah, penso che non abbia dato un solo messaggio, io è da luglio, primi di agosto, che sto ribadendo certi concetti, che se volete ve li ribadisco un’altra volta (sorride, ndr). Nel senso che sarà molto difficile quest’anno, perchè dopo che si vince due anni comunque subentrano determinate situazioni inconscie, a livello psicologico e magari si dà per scontato un po’ tutto, però quando io ho parlato mi sono riferito a tutti. Penso che il presidente abbia voluto dare un segnale a tutti, nessuno escluso, quindi sono contento di essere stato precursore di quello che ieri ha detto il presidente, ha rimarcato, così come sono convinto che questo mio gridare ‘al lupo, al lupo’, già ad agosto abbia già fatto iniziare un percorso importante alla squadra. Perchè se non avessi iniziato a fare ‘al lupo, al lupo’, ad agosto, staremmo a trovarci oggi di punto in bianco, davanti a queste parole, così… Saremmo stati un pochettino non preparati. Invece il fatto che io sia stato buon precursore, diciamo che abbiamo iniziato a lavorare tutti. Quando parlo e dico a tutti, mi riferisco a tutti, per cercare di evitare quello che ha detto il presidente”.

Il presidente ha anche aggiunto: “Dobbiamo scegliere se giocare bene o vincere la Champions”. Chiellini ha detto: “Da Madrid siamo tornati più forti”. A qualche giorno di distanza, voglio capire quali sensazioni ha lasciato quella partita. E poi se per la partita di domani ci sarà turnover per i portieri…
“Sì, io penso che le frasi sul fatto di decidere se dobbiamo giocare bene o vincere, penso comunque che non siano state interpretate nella maniera giusta maniera, anche perchè io non trovo altra via se non giocare bene per vincere, anche perchè se giochi male la fortuna ti può accompagnare per due-tre partite, quando invece giochi bene, c’è un’organizzazione, ci sono giocatori che suonano uno spartito, tutti quanti suonano in un’orchestra, si gioca bene e si vince, questo è stato il nostro motto, il nostro credo in questi due anni e anche in questi due mesi, continuerà ad esserlo, e non può essere altrimenti, perchè la vittoria finale, non singola… perchè la vittoria singola può accadere anche con un non bel gioco, ma siccome noi miriamo ben più in alto, alla vittoria finale, non può prescindere dal bel gioco, da quello che abbiamo abituato i nostri tifosi in questi due anni e in quello che stiamo cercando di fare anche quest’anno. Ripeto, non si possono scindere le due cose, se non in una partita singola. E in una partita singola, dell’importanza del ritorno con il Real Madrid, posso anche dire, giochiamo male e vinciamo, perchè la posta in palio è importante. Ma so anche che giocando male non si va da nessuna parte, invece devono essere sempre abbinati la buona prestazione, il bel gioco. Io sono un cultore di questa filosofia, quindi penso che sia la strada giusta, la strada giusta sia quella del bel gioco che porta i risultati. Non dobbiamo mai perdere questa strada, così come sono convinto che il presidente voleva dire, che nella singola partita, preferisce che in una partita importante come quella con il Real Madrid, giocare anche male e vincere, piuttosto che uscire tra gli applausi del Bernabeu e tornare a casa con una sconfitta. E’ questo il pensiero, bisogna dare la giusta interpretazione, altrimenti saremmo su due linee discordanti e questo non è, perchè io ci parlo quotidianamente. Per quello che riguarda la partita di domani, dobbiamo cercare di riprendere il filo del discorso in campionato, dove c’è stato il primo stop dopo sei vittorie ed un pareggio. E’ una partita importante, sappiamo che dovremmo attingere a tante energie fisiche e mentali, però siamo pronti, i ragazzi in queste due ultime partite hanno raccolto molto meno di quello che hanno seminato, ma io sono convinto che il percorso di cui parlavo prima è già iniziato e ci stiamo avvicinando a cercare di fare quello che abbiamo tutti in mente di fare, anche perchè ho ragazzi, calciatori intelligenti, sotto tutti i punti di vista e sono i primi ad essere molto autocritici, quindi io difficilmente mi sento di fare degli appunti ai miei calciatori perchè so che sono i primi ad essere molto autocritici. Per quello che riguarda il turnover, faremo delle scelte domani in base a quello che ho visto a Madrid, in base anche alle prossime partite, cercheremo di fare anche delle rotazioni ragionate, vedremo”.

Il turnover dei portieri?
“Sai, il turnover dei portieri è un discorso un po’ particolare, nel senso che è una situazione particolare, ci devono essere delle premesse giuste e soprattutto ci deve essere la necessità. Se c’è la necessità e mi viene chiesto, allora c’è il, turnover anche del portiere”.

Il messaggio del presidente hai detto che è rivolto a tutti, quindi anche a te. In che cosa pensi che abbia dovuto mandarti questo messaggio? Poi ha detto che per domani guarderai anche alle indicazioni venute da Madrid. Ti riferivi solo agli uomini o anche al sistema di gioco?
“Tornando – e mi auguro che poi chiudiamo il discorso di quello che ha detto il presidente -, quando parla il presidente non può dire, ‘x, y, z, bisogna non essere supponenti, ingenui, beta, alfa e gamma, invece va bene’. Quando il presidente parla, parla a tutti, così quando parlo io, parlo a tutti. Poi nelle parole bisogna capire chi è toccato direttamente, chi pensa di non essere toccato e chi magari sta facendo il suo lavoro e sta cercando di far girare la macchina a 3000 anche quest’anno. Quindi, sinceramente, se mi dite se mi sento toccato, io non mi sento assolutamente toccato da questo discorso. Per il resto, noi abbiamo la possibilità, la fortuna, la bravura, di poter avere due situazioni di gioco con questi elementi, con questi calciatori, cercheremo di sfruttarle, anche durante la partita. Se può capitare, possiamo anche cambiare, lo abbiamo fatto l’anno scorso con l’Inter in casa: partimmo con un 4-3-3, poi ci convertimmo al 3-5-2 e vincemmo la partita. Può capitare che partiamo co 3-5-2 per convertirci poi al 4-3-3 e sperare di vincere la partita e migliorare. Cerchiamo di lavorare sempre per ottenere dei miglioramente, cercare di essere sempre più forti e propositivi”.

Come stanno gli infortunati? Ci sono possibilità di recuperare Vucinic e Lichtsteiner per mercoledì? C’è qualcuno che ha bisogno di ricare un po’ il serbatoio, fare quegli allenamenti che sono importanti quando ci sono questi cicli di partite.
“Per quanto riguarda l’elenco infortunati, sia Vucinic che Lichtsteiner stanno proseguendo il programma di recupero, non erano cose da poco e quindi abbiamo uno staff medico altamente qualificato e preparato che li mette nelle condizioni migliori per lavorare e per recuperare. io mi fido ciecamente di loro e quindi mi auguro che a breve, non a brevissimo, possano tornare a disposizione. Sicuramente non è un periodo fortunato da questo punto di vista, soprattutto nel reparto attaccanti, visto che abbiamo Giovinco che purtroppo si sta trascinando un problema a un piede dalla partita con il Milan. Il ragazzo pur di essere a disposizione si sottopone prima di ogni partita a degli interventi di antidolorifico, quindi va premiato questo. Speriamo di avere quanto prima anche Fabio Quagliarella a disposizione, per il resto stringiamo a denti soprattutto nel reparto offensivo, perchè è un momento di difficoltà, nel senso che devono giocare sempre gli stessi. Per quello che riguarda gli allenamenti, cerchiamo sempre di dare la possibilità, nelle rotazioni, a quegli elementi che vanno nelle Nazionali e quindi non rimangono a Vinovo nelle due settimane in cui ricarichiamo le pile, di poter usufruire di questo mini-break per cercare di allenarsi, anche perchè c’è bisogno per affrontare gli impegni da qui fino alla prossima sosta”.

Marotta ieri ha detto che sarebbe di folli pensare di cercare un altro allenatore e separarsi da un tecnico vincente come te. In questi casi sarebbe meglio una stretta di mano che non una firma sul contratto. Ma tu saresti disposto ad una stretta di mano? con la dirigenza? Ne hai già parlato con il presidente? O vedrai come andrà la stagione e farai le tue valutazioni?
“Guarda, io colgo di nuovo questa occasionedi questa domanda per sottolineare un fatto molto molto chiaro e molto chiachierato. Quando io parlavo di destabilizzazione, c’è anche il fatto che io sia ai ferri corti con Marotta, con la società. Questo fa parte della destabilizzazione che si vuole fare per non farci vincere ancora quest’anno, per far vedere che comunque ci sono dei problemi, che ci sono dei problemi all’interno della Juventus, tra di noi e che quindi comunque si sta cercando di sfasciare il tutto. Io penso che in due anni si sia creato veramente qualcosa di incredibile, si sia creata una piccola macchina da guerra che in due anni ha vinto quattro trofeo, ha abbattuto i costi e questo è sotto gli occhi di tutti, perchè ieri si è parlato di conti, ma quello che poi secondo me alla fine conta più di tutto, più dei conti, sono i risultati sportivi. I risultati sportivi dicono che in due anni miei di gestione, di questi calciatori, abbiamo praticamente vinto quasi tutto quello in cui abbiamo partecipato, perchè abbiamo vinto due Scudetti, due Supercoppe, abbiamo perso una finale e una semifinale di Coppa Italia. Alla prima apparizione in Champions siamo usciti ai quarti con la vincente della Champions. Io penso che fare più di quello che abbiamo fatto, secondo me era impossibile e debbo dire che la Juventus ha ritrovato appeal internazionale penso per grande merito per il lavoro che si è fatto sul campo, mio e dei calciatori, quindi unito al lavoro della società, a livello di mercato, siamo riusciti a fare qualcosa di incredibile e di straordinario. Però sappiamo che nel calcio non basta, che nel calcio bisogna sempre pensare al domani, che quello che si è fatto ieri non conta più, l’importante è che noi sappiamo questo. Da parte mia lo sapevo a maggio, l’ho anche detto, cerchiamo di far girare la macchina a 3000 all’ora se vogliamo ripetere i successi dell’anno scorso. Invito anche l’ambiente juventino e i tifosi juventini a non dare niente per scontanto, niente, niente, di starci vicino e di ritrovare quell’entusiasmo che avevamo il primo anno, quando venivamo da due settimi posti. Io penso che se ritroviamo quell’entusiasmo, la squadra lo sente. Forse la squadra in questo momento sente l’ambiente anche un po’ ovattato, un po’ scontato e magari anche la squadra pensa che tutto sia scontato. Ritroviamo tutti un po’ quella verve, quell’entusiasmo, quella fame che avevamo quando venivano qui le squadre in casa, venivano assalite da undici giocatori in campo, ma anche da chi stava sugli spalti. Oggi si è tornati un po’ a teatro, ecco”.

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