MILAN BALOTELLI RAIOLA- Intervistato da Milan Channel, Mino Raiola ha parlato del caso Balotelli: “Non ci sono tutor per Mario. Questa è un’altra invenzione dei media italiani. In Italia si parla solo di politica e di Mario Balotelli. Questa cosa del tutor è ridicola. Perché non dobbiamo lasciarlo tranquillo come tutti gli altri giocatori? Perché l’attenzione è sempre su di lui? Sono stato tre giorni con Mario in 4 mesi e divento tutor? In Italia forse ci capiamo su queste cose, ma all’estero arriva un’immagine ridicola. Il Milan non si è permesso di mettere un tutor come io stesso. In 5 giorni di Nazionale sono uscite 4-5 cose su Mario. Quando l’ho portato al City, pensavo proprio di fargli vivere meno questa pressione. Forse ho sbagliato a riportarlo in Italia. Con questo spavento i tifosi? Sono realista, anche se in realtà io ho detto che sarebbe veramente una brutta cosa se Mario lasciasse il Paese per questi motivi. Qualsiasi cosa faccia Mario si monta una storia. La vita privata di Mario è una vita pubblica. È già difficile fare il suo lavoro, tutta questa pressione complica ancora di più. Io, veramente, ammiro Mario. In questi giorni che ero con lui, ho visto la pressione che ha addosso e non so se io potrei sopportare tutto questo per 365 giorni. Forse è diventata una normalità per lui, ma questa non è una vita normale, siamo noi che ogni cosa o sbaglio che fa, la facciamo diventare una storia. Il Milan non si permetterebbe mai di mettere un tutor, e noi non ci permetteremmo di accettarlo. Se viene ancora detta questa cosa del tutor, io passo alla denuncia. È un messaggio chiaro che io voglio lanciare e adesso speriamo che possa fare un grande campionato e un grande mondiale. Anche la storia del cane come grande notizia? Lanciamo un programma e lo chiameremo: “Troviamo un cagnolino per Mario”. Che cavolo di notizia sportiva è che uno va a cercare un cane? Parliamo della partita, del gol…a volte anche a me fanno domande a cui non so rispondere e mi fanno irritare e per non replicare malamente, mi fermo. Passando al campo Mario si è allenato bene, il mister è contento e già è importante, poi sono decisioni che spettano a lui. Mario fa parte di una squadra, il gruppo lo sostiene e anche loro soffrono un po’ questa pressione su di lui, ho parlato con alcuni di loro ed è veramente un bel gruppo. Il Milan? Al 26 ottobre non si è ancora deciso nulla. Le grandi squadre non si possono arrendere ad ottobre, il Milan deve puntare allo scudetto per la sua storia, per la società, per i tifosi. Un campionato forte aiuta tutto il movimento e ci aiuta in Europa, io tifo per questo”.