Buffon punzecchia l’Inter: con Thohir si perde il romanticismo

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JUVENTUS INTER BUFFON SU THOHIR- Gigi Buffon, intervistato da El País ha parlato dell’arrivo di Thohir nel campionato italiano: “Da un lato è positivo perché potranno competere con le squadre estere. Però dall’altro non mi piace molto perché l’Inter e la Roma sono sempre state in mano agli italiani. Così si perde la parte romantica del calcio. Calciopoli? È stato difficile per un giocatore come me restare cinque anni senza vincere nulla, giocare poco la Champions… Però l’orgoglio e la gioia di questi due scudetti mi hanno ripagato dopo tanta sofferenza. Perché ho scelto di rimanere in B? Per tre motivi: sognavo di vincere lo scudetto e fare felici i tifosi dopo tante delusioni; perché mantengo una visione romantica del calcio e serviva qualcosa di più delle parole, i fatti; e per ultimo, perché in tutta la storia della Juve c’è stato soltanto un momento in cui serviva un giocatore, e quel giocatore ero io, per rinascere. Antonio Conte? Ci disse subito che venivamo da due anni in cui eravamo arrivati settimi e che dovevamo ricordare di essere la Juve, una squadra che sempre lotta per vincere e se non vince è seconda. Che questo doveva essere il nostro primo pensiero, davanti all’auto o alla passeggiata per il centro di Torino. Se Conte fosse un giocatore sarebbe un fenomeno: è preparatissimo, sotto l’aspetto tattico, per il modo in cui gestisce la squadra, per le motivazioni, per come fa giocare i suoi uomini…Il fascismo? Sono esperienze di vita, negative, che però servono a maturare. Non mi vergogno perché non ho agito in malafede. Gli errori li ho commessi per ignoranza, non per mandare messaggi all’esterno”.

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