Milan, Galliani furioso: “Bisogna abolire la discriminazione territoriale!”

AC Milan v US Citta di Palermo - Primavera Tim Cup

MILAN GALLIANI – Non è stata accolta affatto bene dal Milan la decisione del giudice sportivo Tosel di far disputare la prossima partita casalinga dei rossoneri a porte chiuse. Ai microfoni di TMW, così l’ad rossonero Galliani, ha parlato delle motivazioni che hanno portato alla squalifica del campo:  “La discriminazione territoriale esiste solo in Italia, perché in Europa si parla solo di discriminazione razziale. I cori in questione poi non sono stati sentiti da nessuno a parte i funzionari della Lega, mentre invece si sono sentiti numerosi cori contro Balotelli. A Torino c’erano 800 tifosi rossoneri circa e il comunicato parla di centinaia di persone che intonavano questi cori, lascio a voi ogni considerazione a proposito visto che nessuno durante la gara se ne è accorto. Penso che sia una norma che vada abolita perché non esiste in altro luogo al mondo una cosa del genere che espone le società a gravi rischi. Perché alla prossima infrazione c’è la partita persa a tavolino ed eventualmente anche una penalità in classifica. Questo vuol dire che bastano una 50ina di individui per uccidere una società e arrecare danni indicibili. La decisione di chiudere lo stadio poi mi pare un’idea geniale in un Paese che ha stadi vecchi, obsoleti e sempre mezzi vuoti. Ribadisco che la norma va abolita, ne ho parlato coi miei colleghi e anche loro sono d’accordo. L’ho fatto inoltre presente al presidente Abete che ha detto che ci rifletterà e mi farà sapere in futuro. Il razzismo va combattuto, ma questa norma non aiuta certo a farlo, anche perché potrebbe essere applicata anche a chi fa un coro contro gli abitanti di un altro quartiere a questo punto. Mexes? Non faremo ricorso contro la sua squalifica perché si è comportato male e chi sbaglia deve pagare ed essere punito”.

La redazione di Calciomercatonews.com

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