CALCIO ESTERO MARICA – Uno dei più noti retroscena della storia recente del calcio italiano, narra di una Juventus vicinissima nel 2002 ad acquisire un giovanissimo Ricardo Kakà, calciatore poi passato nel 2003 al Milan. Luciano Moggi, all’epoca dg della società bianconera però, preferì però evitare l’acquisizione della giovane promessa del calcio brasiliano rendendone note le motivazioni: il timore del fallimento del giovane trequartista, associate al suo nome, avrebbero scatenato una catena di sfottò non indifferenti. L’operazione fallì dunque, con Kakà trasferitosi al Milan pochi mesi dopo, diventando anche pallone d’oro nel 2007. Una storia che ci insegna come, nel calcio, a volte anche dettagli come un nome sulla maglia, possano influenzare notevolmente. Simile a questo racconto, ma per certi tratti essenzialmente diverso, è quello che sta accadendo in queste ore in Spagna. Il Getafe, squadra che milita nella Liga, ha tesserato a parametro zero l’attaccante rumeno ex Schalke 04, Ciprian Marica. E sin qui, niente di strano, se non che in Spagna il termine “Marica” risulta essere diminutivo (ed anche dispregiativo) del termine “maricon”, traduzione iberica di “omosessuale”. Il cognome del giocatore quindi, per essere chiari, potrebbe tradursi in italiano con il termine “checca”. Chiari gli sviluppi che sarebbero potuti accadere: insulti, cori da stadio, improperi vari con il povero Marica, bersaglio privilegiato dei tifosi avversari. Così il calciatore ha deciso, di concerto con la società, di cambiare il proprio nome sulla maglia, preferendo sfoggiare il suo nome di battesimo, Ciprian. Prevenire è meglio che curare, in questi casi…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com