JUVENTUS CONTE CONFERENZA STAMPA VERONA- Durante la conferenza stampa in vista della sfida della sua Juventus contro il Verona, Antonio Conte ha parlato del campionato italiano a 360 gradi.
La partenza veloce di Napoli, Inter e Roma?
“Non sono sorpreso perché basta andare un po’ indietro di qualche settimana ed ascoltare quello che ho detto. Quest’anno sarà un cammino molto complesso perché ci sono squadre che si sono rinforzate e che possono ambire alla vittoria dello scudetto. Ho parlato di Roma, di Inter, di Milan di Lazio, di Napoli e della Fiorentina. Non sono sorpreso, è un campionato stimolante perché ci obbliga a fare un ottimo campionato per cercare di vincere. Sono felice che sia così”.
C’è chi parla di Juve in crisi?
“E’ normale amministrazione, siamo la Juve. Anche lo scorso anno è accaduto nel periodo in cui abbiamo perso contro l’Inter. Siamo in casa Juve, ci sono pressioni e non bisogna farsi schiacciare ma usarle per far uscire qualcosa in più”.
Juventus grande solo in Italia?
“Sono le stesse, identiche considerazioni che venivano fatte anche lo scorso anno. Poi però abbiamo vinto 4-0 contro il Chelsea e c’è chi titolava di Juve pronta per vincere la Champions. Siamo in Italia, un paese che vive di eccessi. Noi siamo la Juventus e dobbiamo gestire queste situazioni. L’equilibrio e le considerazioni ponderate non fanno parlare. Ripeto, siamo sereni”.
Ripetere contro l’Hellas la gara fatta a Copenhagen?
“Per il risultato e per aver trovato un portiere che para tutto dico di no. Come tipo di partita abbiamo fatto, invece, molto bene in fase di possesso. Abbiamo messo in pratica ogni situazione che avevamo studiato. Anche sui calci piazzati siamo stati molto bravi. Come atteggiamento in fase di possesso la squadra mi è piaciuta. In fase difensiva non siamo stati bravissimi. Il gol è nato da una palla inattiva, ma alcune scalatura in marcatura non mi sono piaciute”.
Due nomi per la formazione titolare?
“Ne do uno, Marco Storari. Si tratta di un avvicendamento normale che abbiamo fatto anche lo scorso anno. Buffon arriva dagli impegni con la Nazionale e davanti abbiamo ancora altre quattro partite in pochi giorni. D’accordo con lui e i preparatori gli abbiamo concesso un turno di riposo. E’ una cosa normale nella gestione della rosa per coprire al meglio tutti gli impegni. Quando abbiamo vinto lo abbiamo fatto grazie all’apporto di tutti i giocatori. Ogni ragazzo in rosa merita di giocare nella Juventus”.
Il caso Llorente?
“Il fatto che io debba prendermi delle critiche per il suo mancato utilizzo lo trovo ingiusto. Capisco le critiche se non arrivano i risultati ma non per questo. Dovrebbe succedere lo stesso anche per il poco impiego di Giovinco e Padoin. Le critiche le accetto se la squadra gioca male o se non ottiene risultati, ma non per le scelte dei giocatori. Sono io l’allenatore e so io quello che succede durante la settimana. Fernando Llorente è un giocatore che abbiamo scelto e preso tutti insieme. E lo supportiamo tutti insieme. Non voglio che s’instauri il gioco del capire chi ha voluto chi. I calciatori gli scegliamo insieme e insieme ci prendiamo i meriti delle decisioni. Questo è alla base dei nostri successi in questi anni. Abbiamo condiviso tutto, le scelte positive e quelle poche negative”.
Come sta Marchisio?
“Claudio ha ripreso bene. Nell’amichevole di giovedì l’ho visto con il piglio giusto e mi permette di iniziare a fare rotazione anche a centrocampo dove hanno giocato sempre Pirlo, Pogba e Vidal. E’ un recupero importante”.
Come sta Pepe?
“Ha avuto questo nuovo problema muscolare. Ci vuole grande pazienza. Dispiace perché è un calciatore che ci darebbe la possibilità di avere un’opzione in più, però non mi illudo perché ha avuto un brutto infortunio che lo ha tenuto fuori un anno. Prima che Simone sia pronto a breve ci vorrà un po’ di tempo”.
Ogbonna al posto di Chiellini?
“Lui come Caceres sono i giocatori che abbiamo scelto per far rifiatare i tre difensori centrali e permettere loro di allenarsi anche in modo migliore. Finora Angelo mi è piaciuto ma può ancora migliorare. E’ un giocatore importante per le rotazioni difensive. Ripeto serve coinvolgere tutta la rosa”.
Llorente pronto per giocare o ha bisogno di tempo?
“Fernando è stato fermo un anno per le vicissitudini con il Bilbao. Per questo ha avuto bisogno di più tempo per ritrovare la cattiveria, l’intensità e le misure del campo. Sono cose che perdi quando non giochi per un anno. Adesso ha tre mesi di allenamenti sulle spalle e avrà la sua chance perché se la sta guadagnando. Può essere che giochi domani, mercoledì o domenica. Non vi dico però quando accadrà”.
L’Inter da Moratti a Thohir?
“E’ una cosa che fa un certo effetto. Da questo punto di vista sono un romantico del calcio. La famiglia Moratti è l’Inter come la famiglia Agnelli è la Juventus. Fa impressione e viene anche un po’ di magone a sapere una cosa del genere, che l’Inter passerà in mani straniere. Se devo essere sincero è una cosa che non mi piace. Affrontare l’Inter di Moratti è più bello per noi italiani, ma il calcio sta cambiando e gli investitore stranieri hanno quei soldi che in Italia non ci sono più”-