JUVENTUS MOGGI ABETE BUFFON GIUDA – Non ha mezze misure dalle colonne di Libero l’ex dg della Juventus, Luciano Moggi. Ecco le sue parole con due bersagli evidenti: Giancarlo Abete ed il Milan. “In quello stadio dove ha giocato la Nazionale – l’incipit del pezzo di Moggi – troneggia il numero 31 che sta ad indicare gli Scudetti vinti dalla società bianconera. In controtendenza con quanto dice Abete: 29. Il 2006 è ormai lontano, quando la nostra Nazionale trionfava a Berlino contro la Francia. In quella occasione nelle due squadre che si contendevano il titolo mondiale c’erano cinque giocatori juventini più l’allenatore Lippi tra gli azzurri e quattro tra i ‘galletti’. Giocatori di quella Juve che tanta parte ebbe nel portare l’Italia sul tetto del mondo, proprio quella stessa Juve fu retrocessa in serie B da un tribunale sportivo che aveva le sembianze dell’Inquisizione in chiave moderna. Quella squadra fu condannata senza aver mai alterato partite, senza aver taroccato il sorteggio, senza aver avuto rapporti esclusivi con i designatori e dopo aver vinto anche il campionato 2004/05, risultato per altro regolare sia alla giustizia sportiva che a quella ordinaria. E i dirigenti che l’avevano costruita, Giraudo e Moggi, vennero addirittura radiati. Nonostante tutto ciò, il tribunale sportivo emise una sentenza di condanna con questa motivazione: ‘Sistema strutturale’. Qualcosadi mai contemplato prima di allora nell’ordinamento sportivo. Pensiamo che l’avvocato Zaccone, il difensore della Juve di allora, possa oggi provare un po’ di vergogna di fronte a quanto venuto fuori adesso. Lui che disse di aver letto tutto in una settimana, lui che condivise la retrocessione inserie Bc on penalizzazione paventando addirittura la retrocessione in C. I difensori di parte degli incolpati hanno impiegato quattro anni per leggere quanto successo e capire quello che Zaccone non aveva capito o fatto finta di non capire. E infatti, alla luce di quanto emerso dal 2006 ad oggi, si può affermare che quel sistema strutturale anche detto ‘sistema Moggi’ non èmai esistito. Mentre è esistito – e ci sono le prove – quello strutturato a danno della Juve, la squadra più forte di quel tempo, e a favore del Milan, l’antagonista numero 1 della Signora. Questo lo sanno bene Carraro e Abete, i capi del calcio di allora (Abete anche adesso), perchè loro ne erano gli alfieri E adesso si scopre che Abete tifa Juve, ma solo perchè doveva andare con la Nazionale a Torino e quindi si è lasciato andare a celebrazioni, professando una religione che non gli è propria. Vi siete mai domandati ,amici lettori, il perchè non mi sia mai arrivata una querela pur avendo scritto più volte tante cose nel merito? Domandatevelo e avrete la verità a disposizione. In tanti devono tacere, soprattutto quelli che sanno cosa è stato fatto a danno della Juve dopo la morte dell’Avvocato e di suo fratello Umberto. Ci sono, purtroppo per loro, delle intercettazioni inconfondibili ad incastrarli. E saranno fatte sentire in tribunale… Vedere poi in mezzo al campo Abete che premia Buffon e lo bacia addirittura, fa venire il voltastomaco a chi conosce le cose. Il bacio di Giuda era niente rispetto a quello di Abete a Buffon. Con quel bacio pubblico il presidente federale pensa magari che la gente bianconera possa dimenticare un numero, il 31, e quei titoli che la Federcalcio non ha voluto restituire alla Juve. Non gli è bastato ostacolare tutto e tutti con la famosa formula della ‘incompetenza’, ha avuto anche l’ardire di pestare (meglio calpestare) l’erba di quel campo che tanto ha dato e tanto dà al calcio italiano”.
La redazione di Calciomercatonews.com