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Sampdoria-Juventus, Castellini: L’espulsione? Mi sento amareggiato, è stata immeritata

SAMPDORIA JUVENTUS CASTELLINI ESPULSIONE CARTELLINO ROSSO / Arriva lo sfogo di Paolo Castellini, blucerchiato espulso durante la sfida con la Juventus per un fallo al 90′: “Come mi sento ad essere il primo espulso del campionato? – esordisce il giocatore ai microfoni de Il Secolo XIX – Amareggiato. Perché è immeritato e anche perché si tratta del primo cartellino rosso della mia carriera da professionista. E ho debuttato nel 1996“. Castellini racconta la sua versione dei fatti: “Sono entrato in campo a dieci minuti dalla fine con il compito di attaccare un po’ più alto gli avversari rispetto a quanto stessimo facendo. Sono entrato quindi con la voglia di pressare. Ho visto questa giocata, uguale a centinaia di altre che mi sono capitate, e sfruttando anche il campo bagnato ho scelto di cercare l’anticipo in scivolata“. “Ero sicuro al 100% già al momento, e le immagini poi me lo hanno confermato, di avere preso la palla con l’interno del piede. Poi, chiaro, l’inerzia dell’intervento mi ha portato dopo anche a colpire lievemente Lichtsteiner. Lui si deve essere spaventato, è saltato, ha urlato e si è rotolato un paio di volte“. “Se avessi voluto entrare per fargli male, non l’avrei certamente fatta così – continua tutto di un fiato l’esterno classe ’79 – Con il piede radente al terreno. E penso che gli arbitri, che sanno tutto alla perfezione di noi giocatori tipo numero di espulsioni o se simuliamo, dovrebbero anche tenere conto dei precedenti . Io non sono mai stato espulso, le uniche giornate di squalifica me le sono fatte per l’accumulo delle ammonizioni“. Nelle parole di Castellini peraltro, si coglie più un’accusa all’avversario che all’arbitro: “Cosa mi ha detto Banti? Che sono entrato con il piede a martello. Io gli ho risposto che il piede era rasoterra e che avevo colpito prima la palla. Alla fine ci siamo chiariti con lui, ci tenevo a farlo. Non so se si sia accorto o meno di avere ‘esagerato’… Certamente era un po’ distante ed è stato anche tratto in inganno dalle urla di Lichtsteiner, al quale sarebbe bastato saltare e al limite buttarsi per terra. Le grida di dolore però non c’entravano niente…“.

Fabio Alberti

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