JUVENTUS MOGGI LLORENTE – Nonostante le continue polemiche che si facciano sul suo nome e sulla sua importanza per il mondo del calcio, Luciano Moggi rimane comunque un uomo controcorrente. Le sue ultime parole sulla Juventus e sul calcio italiano, rilasciate a Libero, non sono che l’ennesima testimonianza:
Lo chiamano calcio d’estate .E anzichè essere motivo di riflessione da parte del dirigente la cui squadra “non ingrana”, (si dice così), è ormai una scusante pubblica per chi perde e gioca male. L’andazzo non va bene perché bisognerebbe invece cogliere i primi sintomi del malanno per evitare polmoniti, i dirigenti dovrebbero essere sempre pronti anche ad eventuali correttivi in corsa senza mostrare nervosismo nei confronti di quei professionisti deputati a scrivere , che esprimono il loro parere. “Ad ognuno il proprio mestiere”, come dice un’antico proverbio. E infatti gli opinionisti dovrebbero analizzare e i telecronisti raccontare in maniera asettica e obiettiva. Non come è successo durante Valencia-Inter. Gli spagnoli conducono per 3-0, e al microfono ci si avventura in un commento poco centrato: ” A tratti si è vista una buona Inter”. L’indimenticabile Toto’ avrebbe detto “Ma mi faccia il piacere !”
Vedere le nostre squadre impegnate nei vari tornei internazionali aumenta gli interrogativi sul valore del nostro calcio. Se osserviamo ad esempio il Napoli in balia del Porto, ci accorgiamo di essere di fronte ad una buona squadra in grado di far bene in campo nazionale ( stante anche l’attuale pochezza del nostro calcio) , molto meno in campo internazionale. Si tratta di una squadra a cui mancherà sicuramente il guizzo felino di Cavani, non essendo Higuain in grado di poterlo sostituire, l’argentino magari è più partecipe del “Matador”nella manovra ,meno nella realizzazione. Il problema irrisolto della difesa lo lasciamo all’intelligenza dei dirigenti napoletani. Se poi andiamo a spulciare sulla capacità gestionale del Club, molto bene la cessione di Cavani per 63 milioni, male l’acquisto dei tre giocatori del Real Madrid per 62 milioni complessivi.
Se osserviamo l’Inter che annaspa contro il Valencia, ci accorgiamo subito che le pecche sono ovunque, che non può essere Belfodil, per quanto generoso, a cambiare la capacità realizzativa della squadra, magari più Icardi ,ma nel futuro. Balza agli occhi dell’osservatore come il centrocampo non possa più poggiare sull’ormai spento Cambiasso, si nota come la difesa, lenta per costituzione, possa essere presa d’infilata da avversari veloci. Appare evidente insomma che è tuttora un’Inter da fare e non da sistemare. Concludendo ci dobbiamo accorgere che piano piano i veri campioni se ne vanno dall’Italia (ultimo Cavani) e lasciano spazio a (troppi) stranieri discreti e bollati come fenomeni. E’ questa la causa principale della crisi che investe il nostro calcio e che allontana il pubblico dagli stadi.
Non può essere il caldo il solito alibi, perché il caldo c’è per tutti, avversari compresi;né possono essere i riflessi della preparazione perché le squadre già da tempo sono impegnate in tornei e amichevoli varie.
Se andiamo ad Atene a vedere la Lazio impegnata in amichevole contro i greci del Panathinaikos, si ha subito la sensazione di trovarsi di fronte ad una squadra valida, con un tecnico di buon senso, Petkovic, che non da colpe né al caldo né alla preparazione. Facile capire che in mancanza di KLOSE, i difetti dei biancocelesti aumentano parecchio. ( Il brasiliano Ederson non è all’altezza). La stessa Juve , tuttora in attesa dei suoi nazionali e del loro speciale rendimento, potrebbe avere problemi .Con l’acquisto di Llorente ha infatti cambiato atteggiamento: davanti si punterà meno sul gioco corale e più su quello aereo. Per questo motivo Conte sta cercando degli esterni in grado di assecondarlo. Il fatto poi che Llorente, possa diventare punto di riferimento per le difese, potrebbe influenzare in maniera negativa le capacità realizzative della squadra, essendo lo spagnolo tutt’altro che un fenomeno ( Conte lo sa bene …)
La redazione di Calciomercatonews.com