Juventus News Sconcerti Italia Confederations Cup-Vi riportiamo l’articolo di Mario Sconcerti apparso sul Corriere della Sera: “Se manca Pirlo e Montolivo gioca male abbiamo grandi possibilità di perdere qualunque partita, soprattutto quelle con Brasile e Spagna. Se a questo si aggiunge Buffon in cattiva serata, le speranze diventano davvero acqua di fonte. Un centrocampo inventato con Aquilani-Marchisio-Diamanti- Candreva-Giaccherini è da settimo posto in serie A e non conosce i movimenti che deve fare, non sarà mai un reparto perché i singoli non hanno caratteristiche per giocare insieme. È una situazione strana, prendiamo gol come poche altre volte, siamo in ritiro da oltre un mese e giochiamo come fossimo sconosciuti gli uni agli altri. Non c’è un solo giocatore che salti l’uomo, siamo avvolti in una nuvola di noia e di fatica che rende sempre tutto improprio e possibile, anche quello che non è mai stato nostro. Non è una tragedia, è una stranezza che andrebbe capita. La mia impressione è che si sia trasformata questa Confederation in un lungo tunnel di fine stagione, troppo tempo insieme, troppo ritiro, troppo calcio. Alla fine saranno quaranta giorni per una manifestazione di due settimane. Non è un problema di rendimento generale, sei punti in tre giornate vanno bene. È un problema di andamento. Non siamo noi a guidare, è come fosse il caso. Non ci sono più certezze. È arrivato improvvisamente il senso di un limite. Non c’è più El Shaarawy, non c’è più un centravanti che non sia Balotelli (e ora sarà molto complicato sostituirlo), il migliore (Giaccherini) ha giocato nella Juve solo nove partite dall’inizio, Cerci sembra già un profugo. Le nuove imperfezioni sono così tante da far sperare siano improbabili. C’è più stanchezza mentale che fisica, più nausea di calcio che fatica. In questi casi, dovendo giocare ancora la partita più difficile, il buon senso suggerisce di aggrapparsi all’esperienza. Dentro tutta la difesa della Juve con Maggio da una parte e De Sciglio dall’altra. De Rossi, Pirlo e Montolivo a centrocampo, un attaccante più Giaccherini (o Marchisio) davanti, sperando che Candreva o Cerci portino qualcosa in corso d’opera. La Spagna non possiamo che aspettarla e guadagnare spazio alle sue spalle. Anche la prima punta, chiunque sarà, dovrà partire da lontano. Una vecchia partita all’italiana, con un po’ di sano eroismo. Oppure grazie lo stesso e tutti al mare”.