MILAN RETROSCENA PIRLO – L’autobiografia di Andrea Pirlo “Penso quindi gioco” appena uscita nelle librerie è davvero ricca di aneddoti clamorosi. Ai limiti dell’incredibile lo scenario svelato dal centrocampista della Juventus allorquando dal Qatar volevano portarselo a casa, poco prima che scadesse il suo ultimo contratto con il Milan: “Il mio procuratore Tinti mi telefonò: ‘Vai a giocare in Qatar, anche Guardiola ha giocato da quelle parti’. ‘Ma tu sei matto, neanche per sogno. E’ troppo presto’. La mia ultima stagione con il Milan era in dirittura d’arrivo e non avevo la minima intenzione di emigrare“. Arrivati a Milano gli sceicchi, ci fu un incontro all’hotel Principe di Savoia, solo per conoscenza ma con nessuna intenzione da parte di Pirlo nel concludere l’affare: “Sono venuto a capire solo chi siete”. Gli sceicchi erano però convinti di poter ottenere subito la firma con argomenti non banali…: “Il contratto è pronto, saremmo grati se tu volessi accettare in regalo qualche Ferrari. Se vuoi una scuola di italiano per i tuoi figli possiamo costruirla, e se avrai nostalgia dell’Italia ci sarà un aereo privato a disposizione nella pista. Contratto pronto da 40 milioni spalmati su 4 anni, sai non possiamo esagerare, c’è la crisi”. Il procuratore di Pirlo, Tinti, ha un mancamento. “Eh capisco”, risponde il centrocampista. “Ma se dieci all’anno non ti bastano tranquillo, possiamo parlarne”. Pirlo declina: “Grazie davvero, non posso. Venire da voi significherebbe finire la carriera, e io penso di poter dare ancora molto in Europa, in Italia. Nel caso cambiassi idea mi rifaccio vivo tra un paio d’anni”. Nel frattempo loro aumentano “Undici”. Tinti in stato quasi confusionale, Pirlo: “Tullio andiamo..”. “Dodici”, “Tullio…”, “Tredici”. Pirlo trascina via Tinti, ringrazia e se ne va. Da lì a poco avrebbe contribuito a rimettere la Juventus al vertice del calcio italiano.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com