CALCIOMERCATO LAZIO ZARATE LOTITO / Zàrate-Lazio, la querelle continua. Il manager dell’argentino , Luis Ruzzi, ospite della trasmissione Goal di Notte, in onda su T9, ripercorre ancora una volta le tappe della lunga telenovela che coinvolge il calciatore e la squadra biancoceleste, ai ferri corti ormai da parecchio tempo. Riguardo il viaggio alle Maldive Ruzzi chiarisce di averlo “detto a voce alla società, lui ha una malattia certificata alla Lazio e dal dermatologo. Il dermatologo lo ha mandato dallo psichiatra, che gli ha detto di non andare a Formello per un mese, perché è frustrante per lui allenarsi di giorno quando la squadra lavora la sera e viceversa, è costretto a cambiarsi nello spogliatoio della Primavera ospite, sono in 5, Zàrate è sempre stato perseguitato per il ritardo di quest’estate, ma gli altri no. Da quando è alla Lazio non ha mai preso una multa. Ha avuto un problema. Non è arrivato sempre dopo. Alla Lazio c’è una cupola e lo si è visto nella cena della settimana scorsa”. Sul rifiuto della convocazione contro l’Inter il procuratore del Pibe di Haedo racconta: “Zàrate mai salterebbe una gara, muore per giocare a pallone. Era infortunato, ne aveva per tre settimane. Non si allenava mai. Il medico dopo l’allenamento lo ha mandato a casa e poi mi hanno chiamato al telefono. Ma era appena tornato dall’infortunio. Ma non se la sentiva di giocare. Una volta che non se l’è sentita ed è successo quello che è successo. Non parla con il mister da Bellinzona. C’è un disegno contro di lui fin dai tempi di Reja”. La finestra di mercato invernale sembrava potesse mettere fine al rapporto tra le parti, ma cosi non è stato non per colpa del giocatore secondo Ruzzi. “Il Genoa mi ha chiamato ed io sono stato onoratissimo, ma il presidente (Preziosi ndr) ci offriva delle cifre che sommati i tre anni di contratto proposti non facevano un anno di contratto di Zàrate. Preziosi mi portò da questo grande presidente di cui non voglio rivelare il nome, per questa squadra avremmo accettato il 60% in meno dello stipendio, però con Lotito non voleva parlare. Con la Dinamo Kiev, invece, è andata che loro volevano dare alla Lazio Marcos Ruben. Ha la stessa età di Zàrate. Era perfetto per la Lazio, lo potevano prendere al posto di Saha. Non è vero che abbiamo rifiutato le squadre. Io avevo trovato l’accordo su tutto, loro ci offrivano 4 nni di contratto, poi la Lazio ha detto che non voleva più Marcos Ruben“. Zarate vuole soltanto andare via dalla Lazio e Ruzzi svela un retroscena in merito. “Io a gennaio non avevo più squadre, ho offerto a Lotito 3 milioni di euro per andare via, lui ha risposto che voleva 7/8 milioni. Il problema è che Lotito vuole sempre vincere e stravincere“. Non sembrano esserci i presupposti per rivedere Zarate in campo con la maglia della Lazio anche se, come svela Luis Ruzzi, l’entourage ed il giocatore stesso hanno chiesto più volte il reintegro in squadra. “Abbiamo chiesto il reintegro in tutte le maniere, ma abbiamo sempre ricevuto porte in faccia. Il rapporto con i compagni è buono, ma non mi piace Petkovic, non ha dato possibilità a Mauro ed ha parlato male alla stampa di Zarate, cosa che ci ha danneggiato molto.. Voi avete mai sentito Lotito difendere Zarate? Ha speso 20 milioni di euro, l’allenatore lo mette fuori e lui non dice nulla. Lotito non cambierà mai“. Venerdì ci sarà quella che potrebbe essere la battaglia finale, l’arbitrato che dovrà pronunciarsi sulla causa per mobbing. L’importante però è troncare il rapporto con la Lazio, una volta per tutte. “Noi stiamo facendo quello che le leggi ci consentono di fare, non vogliamo soldi, vogliamo solo rompere tutti i contatti. Venerdi c’è l’arbitrato, aspettiamo la decisione“.
Fabio Alberti – www.calciomercatonews.com