Milan Mercato News Innocenti Veron- Vi riportiamo l’intervista effettuata da MilanNews.it ad Alessio Innocenti, che ha lasciato di recenti la Pro Vercelli per andare a giocare in Argentina nell’Estudiantes:
Come ti stai trovando in Argentina?
“Bene. In tante cose sembra di essere in Italia. La persone sono gentili e molto affettuose e poi le mie radici sono anche argentine. Qui ci sono i parenti di mia madre e molti amici. I compagni dell’Estudiantes de La Plata, mi hanno accolto bene e mi sono da subito integrato senza problemi. Ero già stato in Argentina anche in occasione della convocazione Under 17”.
Veron ti stima e ti ha voluto a gennaio, che rapporti hai con lui?
“Veron mi ha voluto e per me è stato determinante. Il rapporto con lui si rafforza giorno dopo giorno, è molto importante per me il suo supporto, come giocatore ma anche come persona. Lui e’ uno molto speciale, formatore e trasmette tutta la sua esperienza. Ora che sta allenando anche lui con la squadra, perché sta pensando di tornare a giocare, è praticamente un sogno averlo vicino dentro il campo, è impressionante quanto si impara. Allora penso che Veron può essere molto importante per il mio futuro”.
Hai subito un brutto infortunio, ora come stai?
“Si purtroppo un mese fa quasi appena arrivato ho avuto uno strappo di 2,5 centimetri durante una partita amichevole, ma ora per fortuna sto bene e sono rientrato con la prima squadra da pochi giorni, giusto per iniziare con
il nuovo Mister Mauricio Pellegrino”.
In questa stagione hai fatto tanta esperienza lontana da Milanello, e hai sempre molti estimatori…
“Si è vero, tanta gente mi segue e mi scrive, mi da il supporto e questo mi fa molto piacere, tanti tifosi milanisti mi scrivono di fare bene qui in Argentina per poi tornare a Milanello, dove praticamente sono cresciuto. Questa stagione è stata molto dura, prima a Vercelli con la Pro, dove avrei dovuto crescere tanto e giocare, ma non c’è stata l’occasione, ora con il senno di poi, mi rendo conto che non era la squadra giusta. Una società neo promossa, non penso ha interesse di fare giocare i giovani ma bensì giocatori esperti e conoscitori della categoria. La stessa dirigenza poi lo ha dimostrato al cambiare praticamente quasi tutta la squadra a gennaio. Ma anche lì ho fatto esperienza. Qui in Argentina anche se non ho ancora fatto esordio in serie A, sto imparando tanto. Prima di tutto faccio parte della prima squadra con giocatori importanti che hanno vinto scudetto e coppa Libertadores di America (equivalente alla Champion in Europa) con tanta esperienza e per me è fondamentale, allenarsi con loro e fare partite amichevoli con società di Seria A e B argentine è già un passo importante. Poi è un calcio più veloce del nostro, veloce e fisico, e questo mi sta dando velocità nel mio gioco e anche più fisicità. Qui si corre molto, non si sta mai fermi, mai statici, neanche nel momento di ricevere la palla dai compagni, si è in continuo movimento. Ma posso benissimo complementare con il mio gioco di formazione più tattica. Ripeto: questa stagione che comunque non è ancora finita, e sono sicuro di fare esordio in serie A, mi sta facendo crescere tantissimo”.
Cosa ti porti dietro di questa stagione?
“Mi porto dietro tanto. Tanto davvero. Sento che sto crescendo giorno dopo giorno, come giocatore e come uomo. Spero poter un giorno dimostrarlo anche nel Milan”.
Per il prossimo futuro?
“Ovviamente il Milan ! Sono praticamente cresciuto nel Milan e la sento sempre la mia casa calcistica. Si, penso che Galliani e Galli sperano di un mio successo qui, anche quando ho incontrato Galliani negli uffici di Via Turati prima di partire me lo ha detto: di rappresentare bene il Milan come uomo e come calciatore. Anche Galli mi ha augurato buona
fortuna, e di mettercela tutta. Spero un giorno poter devolvere a Filippo Galli tutto il suo appoggio che mi ha dato durante il percorso nel settore giovanile nel Milan. Anche io stimo molto Mr. Galli”.
Vorresti tornare in Europa? In Italia?
“E’ il mio obiettivo. Crescere qui in un calcio molto competitivo e veloce per poi tornare e affermarmi in Italia al Milan, è il mio sogno. Sono contento della mia scelta di essere venuto qui per giocare in serie A avendo appena compiuto 20 anni, in un calcio dove l’età non è tanto fisica ma più mentale. Qui in Argentina non ci sono giocatori “giovani o vecchi”. Ci sono giocatori e basta. Juan Sebastian Veron, dice che l’età per un giocatore è mentale. Se uno è pronto deve giocare. E io sono completamente d’accordo di questo, e mi sento pronto. Lo dimostrerò”.