Juventus News Conte-Mauro Suma utilizza il sito tmw, per commentare le clamorose parole di Antonio Conte che ha detto che in futuro potrebbe anche allenare l’Inter: “Antonio Conte aveva fatto della juventinità la sua bandiera. E lo aveva fatto in un momento cruciale della storia bianconera, in una fase storica in cui la gente juventina si è guardata dentro e ha rafforzato la propria fede. Sotto i colpi di 2 scudetti persi (la più grande sanzione mai inflitta ad una Società di calcio in tutto il mondo), il gobbo aveva scoperto la sofferenza, i settimi posti, l’ingresso in un tunnel senza uscita. Tutto era culminato in quell’estate del 2011 in cui la Federcalcio aveva deciso di essere pilatesca e di lasciare uno di quei due scudetti sulla maglia della grande rivale. Una pena afflittiva, un affronto impossibile da digerire. In tutto questo marasma ideologico, era apparso Antonio Conte. Bello, fiero, determinato, con la scimitarra della fede bianconera brandita con amore e con decisione. I proclami, le vittorie, sapete tutto. Fino a ieri. Il giorno prima di quello che, senza alcun tipo di base storica ma solo per sfottere me, viene definito un derby del Paese, proprio l’eroe senza macchia e senza paura (così viene vissuto Antonio dai suoi tifosi) ammette candidamente che se allenasse l’Inter ne sarebbe il primo tifoso. La mia prima reazione, ma penso anche quella di molti osservatori non juventini, è stata di dispiacere per la gente bianconera. No, a loro lui una cosa così non la può dire. Gli juventini più scafati capiscono: è un professionista e vuole tenersi le porte tutte aperte. Va bene, ma c’è modo e modo. E soprattutto diamo tempo al tempo. Infatti gli stessi juventini ammettono: poteva evitare. Guardate Roberto Mancini. Allenava l’Inter da tifoso, con la sciarpa nerazzurra al collo. Oggi, cinque anni dopo, con tante dichiarazioni ecumeniche e trasversali, non è più connotato solo come interista e può allenare qualsiasi squadra italiana. Ma questo accade alla fine di un cammino. Non è stato lui a cambiare il corso della propria storia e del proprio rapporto con la tifoseria d’origine, con una dichiarazione che può apparire a chi ama la Juventus francamente brutale. Da ieri credo che sia cambiato il rapporto fra la gente bianconera e il suo Antonio Conte. Fino a ieri Antonio non si discute, si ama. Da oggi, in quanto professionista, Antonio lo si ama ma lo si giudica anche”.