Trapattoni News- Nel giro di pochi giorni la Juventus affronterà prima l’Inter e poi il Bayern in Champions League. Queste tre squadre, benchè rivali, hanno qualcosa in comune, o meglio, qualcuno: hanno infatti tutte nel proprio passatoun periodo con alla guida Giovanni Trapattoni, in grado di vincere ben 20 trofei in queste tre esperienze. Questa l’intervista concessa dal Trap a TuttoSport: “Alla Juve dieci anni di vittorie con la sola Waterloo della finale di Coppa Campioni persa contro l’Amburgo. All’Inter lo scudetto dei record e la soddisfazione per aver costruito in prima persona la squadra. Non è mica come adesso: all’epoca ero un po’ manager, andavo a casa dei giocatori per convincerli. E che orgoglio la Bundesliga e la Coppa di Germania col Bayern: ho vinto con una società e una lingua che non conoscevo, modificando cultura e abitudini dei ragazzi. E da Monaco sono andato via io: hanno provato in tutti i modi a trattenermi. Il conto dei successi non l’avevo presente, sarà perché sono abituato a guardare avanti e non indietro. E qua in Irlanda, seppur siano sempre molto esigenti con me, continuo a togliermi delle belle soddisfazioni. Oggi mi tengo stretta la mia dell’Irlanda, dove sto benissimo. Su quelle di Juventus, Inter e Bayern mi sono già seduto e conosco perfettamente il peso che si portano dietro. Sapete come la penso io: non c’è la colla sulle panchine dei tecnici. Conte? Non si tratta di essere grandi o grandissimi. Quello che fa la differenza sono prestazioni e risultati. E Conte è sulla strada buona: ha iniziato a programmare, ha vinto uno scudetto subito ed è avviato a ripetersi. Senza dimenticare il cammino europeo. Se il match con il Bayern può distrarre la Juve? No. Zero vantaggi per i nerazzurri, non scherziamo. In questo periodo dell’anno ci si gioca tutto. Inoltre ai bianconeri da un po’ di tempo è scattata la scintilla. E per vincere è indispensabile la loro concentrazione. Lo spiego sempre anche ai miei ragazzi in nazionale. Per battere il Bayern bisogna giocare come l’Italia contro la Germania. I tedeschi, come pure gli inglesi, faticano a variare il proprio gioco. Noi italiani invece siamo abili nel modificare certe situazioni e curare i minimi dettagli. La vittoria all’ultimo Europeo degli azzurri di Prandelli contro la Germania può essere un riferimento importante anche per la Juve. Loro sono prorompenti, ma i bianconeri li possono bloccare con la propria manovra”.