JUVENTUS AGNELLI BAYERN – Nel 2004-’05 la Juventus puntava al primo posto della Football Money League, la classifica stilata ogni anno dalla società di consulenza e revisione Deloitte che mette in fila le grandi d’Europa in base al fatturato, ovvero ai ricavi della stagione precedente. La classifica di quella stagione vedeva il Real Madrid in testa con 275 milioni, seguito dal Manchester United a 264, dal Milan a 234 e dalla Juventus a 229. Una classifica che i bianconeri puntavano a scalare con il progetto stadio. In meno di dieci anni lo scenario è cambiato radicalmente: i sogni della Juventus sono stati spazzati via dallo tsunami di Calciopoli. Ma nel 2004-05 il Bayern Monaco invece era settimo nella FML con un fatturato di quasi 190 milioni, raddoppiato in meno di dieci stagioni che hanno portato il Bayern, società che per l’82% appartiene a un azionariato diffuso e per il restante 18% alla Audi e alla Adidas col 9% a testa, a essere un club in grado di rivaleggiare sul mercato con chiunque grazie alla costruzione, in occasione del Mondiale tedesco, dell’Allianz Arena; una strategia aggressiva ed efficace di marketing; i successi in Champions League che, pur non essendo mai finita in bacheca, ha pagato molto bene le due finali e i vari onorevoli piazzamenti degli ultimi anni. Lapidario, in questo senso, il direttore finanziario Karl Hopfner nel coniare il teorema ribattezzato con il suo nome: “Il successo sportivo porta sempre al successo economico”. Sulla rinascita sportiva e l’immagine vincente il Bayern ha infatti costruito un impero di sponsorizzazioni e accordi commerciali che vale 82 milioni di euro, 30 in più rispetto alla stessa voce della Juventus, che pure sta uscendo ora dal pantano della mancanza di visibilità internazionale. Andrea Agnelli ha fissato nel Bayern il punto di riferimento per la crescita della sua Juventus.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com