CASO PAZZA INTER – Rosita Celentano intervistata da SportWeek ha spiegato cosa è successo intorno all’inno Pazza Inter, che da inizio stagione non viene più diffuso nello stadio di San Siro prima delle partite dell’Inter. Negando apertamente di avere mai fatto ricatti alla società, la discografica figlia d’arte rivela l’origine del problema: “L’estate scorsa sono stata chiamata dall’Inter perché volevano regalare l’inno a chi faceva la tessera. E ne ero stracontenta. A quel punto ho colto l’occasione per chiedere di regolarizzare i pagamenti di quanto mi era dovuto dal 2003 a oggi, cosa che non era stata ancora fatta e che io ingenuamente non avevo mai sollecitato, dando per scontato che prima o poi si sarebbe risolto tutto. Ma non ho chiesto cifre assurde, fra tutto non si arriva nemmeno a 100mila euro. E sarebbe solo il pagamento di quanto previsto dalla legge e da sfruttamenti pubblicitari non autorizzati, visto che l’Inter mi avrà chiesto il permesso due volte su 100. Senza dimenticare che io ho sempre pagato per l’utilizzo del brand ufficiale e dell’ologramma”. Alla domanda se la società nerazzurra avesse risposto, la Celentano ha detto: “Non è mai arrivata. Da lì in poi sono stata contattata solo dall’ufficio legale, gente nemmeno preparata in tema di leggi discografiche. Mi hanno chiesto di regalare i diritti senza sapere che non potevo farlo nemmeno volendo. Quelli appartengono agli autori. Tutti vogliono risentire Pazza Inter, per primo mio padre che è un grande tifoso”.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com
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