JUVENTUS CONTE POGBA – Assente dalla panchina su cui tornerà a dicembre, Antonio Conte torna a parlare tramite Twitter: “Quanto mi manca la panchina? Me la sono fatta costruire una a casa da mia moglie per litigare comunque con qualcuno. Sul serio manca ogni giorno il contatto“. E si coccola i tifosi: “Ho scelto di parlare con voi, i nostri tifosi perché mi siete stati vicini durante questo momento particolare”.
VITTORIE – “49 risultati utili consecutivi, 20 partite in testa, miglior attacco e miglior difesa. Ma poche volte si mettono in risalto questi numeri. Forse ci sono troppi tifosi anche tra i giornalisti – attacca Conte -. Anche nel racconto delle nostre vittorie noto la tendenza a sminuire il valore del nostro avversario: è successo con il Nordsjaelland e con il Pescara. E sorrido leggendo che i danesi sono una squadra di serie C italiana. Vi invito a riguardare le sue partite in Champions. E speriamo che quel pari ingiusto a Copenaghen non ci costi la qualificazione”.
JUVENTUS – “La Juventus per me è emozione, una parte fondamentale della mia vita. Ho giocato solo in due squadre, il Lecce e la Juve. Poi sono diventato anche tifoso delle squadre che ho allenato. Ma ora sono tornato a casa e sono felice. Per essere qui ci vogliono anche delle qualità morali importanti”.
POGBA – “In Italia si tende a non dar fiducia ai giovani. Io, però, ho esordito a 16 anni in serie A e non ho esitato un secondo a dare una maglia da titolare a Paul Pogba, che ha solo 19 anni. Ha qualità e mezzi straordinari. Sta a me farlo crescere per farlo diventare un campione. Pogba ha voglia di impegnarsi, lo dimostra anche nell’imparare l’italiano. Può diventare il numero uno al mondo”.
SCHEMA DI GIOCO – “I numeri lasciano il tempo che trova: il nostro 3-5-2 attuale è più offensivo di un 4-3-3. E in attacco ruoto tutti perché crediamo nei nostri attaccanti. E sono contento che Quagliarella e Giovinco abbiano cominciato a segnare. Del Piero? E’ stato fondamentale per noi l’anno scorso, ho sempre avuto con lui un rapporto sincero. Si merita il meglio anche in Australia”.
MARADONA – “Maradona è stato il giocatore più forte che ho incontrato, l’ho marcato a uomo quand’era a fine carriera. Messi è sulle sue orme, mentre mi piace molto come gioca il Borussia Dortmund. Lo scudetto più bello? Quello vinto da allenatore ancora meglio di quello del 5 maggio. E a mia moglie piace tantissimo
l’imitazione di Crozza: quando si arrabbia mi dice ‘E’ agghiacciante…'”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com