MILAN NOVELLINO – Wlater Novellino, ai microfoni del sussidiario.net, ha ricordato il suo milan che retrocesse in serie B nella stagione 1981/1982. Quella squadra presente molto ideologie con quella di Allegri che in otto giornate ha già collezionato cinque sconfitte: “Qualche analogia con il Milan del 1981-1982? Credo e spero di no, anche se in qualcosa rivedo quel Milan. Noi partimmo bene per poi finire male, qui si è partiti in maniera disastrosa. Ma c’è una cosa che mi preoccupa in particolare: l’aspetto mentale. In questi casi, inizi ad avere un po’ paura come successe a noi in quella stagione. C’era la paura di sbagliare, avevamo timore di giocare anche perchè i tifosi iniziarono a fischiarci”.
In molti danno la colpa di questa crisi al mercato estivo della società, che ha ceduti due fuoriclasse come Thiago Silva e Ibrahimovic, ma Novellino non è completamente d’accordo: “Attenzione, perchè le cessioni di Ibra e Thiago posso anche capirle per via del bilancio. Ma perchè cedere Gattuso o Seedorf? A questo Milan manca Gattuso, ovvero un leader, adesso non c’è nessun leader, se no ragazzini che portano avanti la squadra”.
Novellino ha poi difeso il suo collega, Allegri, che è sempre più in bilico: “Ma non è sempre colpa dell’allenatore. A questa squadra manca qualità, il tecnico non può fare miracoli. Possibili cambiamenti tattici? Devono cambiare qualcosa a livello mentale. Devono capire che stanno lottando per non retrocedere, non più per lo scudetto o per la Champions League. Devono pensare da provinciale”.
Il prossimo avversario in campionato sarà il Genoa, sabato sera a San Siro: “Altra squadra che lotta per non retrocedere – spiega Novellino -. Servirà la cattiveria giusta, altrimenti si rischia un’altra sconfitta. La decisione del ritiro? A volte il ritiro serve per parlare faccia a faccia con ogni giocatore e capire il problema della crisi”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com