La+Lega+di+A+dice+s%C3%AC+alle+seconde+squadre%2C+nell%26%238217%3Battesa+si+punta+a+un+torneo+riserve
calciomercatonews
/2012/09/14/la-lega-di-a-dice-si-alle-seconde-squadre-nellattesa-si-punta-a-un-torneo-riserve/amp/

La Lega di A dice sì alle seconde squadre, nell’attesa si punta a un torneo riserve

 

 

LEGA  SERIE A SECONDE SQUADRE – La Lega di A ha compiuto un primo, significativo passo verso la creazione di seconde squadre da far giocare in un campionato preesistente, professionistico o, in alternativa, dilettantistico. Lo ha fatto riunendo 12 società su 20 (Atalanta, Bologna, Cagliari, Chievo, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Parma, Roma, Sampdoria, Udinese), mettendo sul tavolo le esperienze estere e gettando le basi per una proposta di riforma che ha l’ambizione di rimodulare l’attività calcistica in Italia dalla A alle giovanili. Perché su un punto tutti sono d’accordo: il sistema, così com’è concepito, non regge più e non favorisce la valorizzazione dei talenti. L’idea delle seconde squadre fu lanciata all’indomani del fiasco in Sudafrica da Demetrio Albertini, vicepresidente della Figc. Due anni dopo è ancora chiusa in un cassetto per la ferma opposizione del presidente di Lega Pro, Mario Macalli. Finora i club di A si erano mossi in ordine sparso. Il gruppo di lavoro insediato ieri in via Rosellini potrebbe aprire nuovi orizzonti. La Lega, in questa delicata fase pre-elettorale, si muoverà cautamente evitando conflitti con le altre componenti. Ci saranno ulteriori riunioni prima dell’approvazione in assemblea di un piano da portare in consiglio federale, laddove il diritto di veto è una montagna dura da scalare. Sarà, comunque, un processo graduale. Ecco perché il prossimo anno potrebbe partire il campionato riserve, da collocare il lunedì (qualcuno propone di intitolarlo a Piermario Morosini): una soluzione intermedia in attesa di arrivare, entro un paio di stagioni, alle seconde squadre, comunque facoltative, in Lega Pro o in Serie D. L’esigenza avvertita da tutti è quella di valorizzare i giocatori in uscita dalla Primavera (ora che è stato abbassato il limite d’età), non ancora pronti per la prima squadra. Il ragionamento dei club è il seguente: piuttosto che mandarli in prestito, sostenendone anche i costi, meglio tenerli in casa, seguirli da vicino, farli crescere in un contesto competitivo e magari richiamarli nel corso della stagione in caso di necessità. Si stanno studiando gli esempi oltre confine: in Germania le seconde squadre militano nei tornei amatoriali, in Spagna invece possono arrivare sino alla seconda divisione (come il Barcellona B).

 

Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com

 

t

G. Novara

Published by
G. Novara

Recent Posts

Scambio e cash per il pupillo di Giuntoli: addio Juve

Scambio più soldi: il top club medita il colpaccio, addio Juve. Cristiano Giuntoli se ne…

56 minuti ago

Scambio choc con Leao: il Napoli ha già risposto

Il Milan pronto a rinunciare a Rafa Leao, imbastendo uno scambio con il Napoli: la…

4 ore ago

De Paul in Serie A: questa volta torna davvero

Clamorosa decisione da parte di Rodrigo De Paul, uno dei centrocampisti argentini più talentuosi: può…

7 ore ago

Voltafaccia per il Milan: ecco l’erede di Fonseca

Addio Fonseca, il tempo sta per scadere: la dirigenza del Milan ha già individuato il…

16 ore ago

Non se ne parla neanche: salta l’esonero in Serie A

L'esonero in serie A è saltato: non ci sono gli estremi e non se ne…

19 ore ago

Accordo e firma biennale: addio Juve

Arrivano pessime notizie per il calciomercato bianconero, adesso la firma sul contratto biennale può davvero…

23 ore ago