CALCIOMERCATO JUVENTUS PRIME FIRME DEL PIERO – La scelta di Alessandro Del Piero di terminare la sua carriera in Australia ha sollevato un dibattito molto acceso sull’opportunità o meno di una decisione che per molti è stata davvero sorprendente. Anche con toni diametralmente opposti, come dimostrano gli editoriali di due prime firme dei quotidiani di oggi. Assolutamente d’accordo con la scelta dell’ex Capitano della Juventus è Mario Sconcerti: “Penso che Del Piero abbia fatto la scelta migliore. Sydney è una delle città più belle e diverse del mondo, una grande occasione di frontiera, l’emozione che serve a un giovane uomo diventato improvvisamente vecchio per l’unico lavoro mai fatto. Sydney spingerà Del Piero in avanti, gli fornirà orizzonti continuando a fargli fare quello che gli piace di più, giocare a calcio. Non è un grande calcio, ma è un calcio giovane, ancora felice. L’ideale per un maturo fuoriclasse. Andando a Sydney, Del Piero si toglie anche quel rischio di inutile eroismo che avrebbe avuto restando a giocare in grandi campionati europei. Il tempo è davvero passato. In Premier League avrebbe spesso trovato la stessa panchina che aveva avuto alla Juventus. Sarebbe stato un lungo addio grigiastro, un’emarginazione ricca e crudele per uno come lui che ama il calcio attraverso la libertà fisica che porta. A Sydney sarà invece ancora il Capitano, la sua classe peserà intatta su un calcio più elementare. Del Piero diventerà non solo un maestro, ma un testimonial del nuovo calcio australiano“. Molto critico invece è Marco Ansaldo: “Del Piero ha deciso di concludere laggiù la sua carriera ma a parte l’idea bizzarra di calpestare il pianeta rovesciato non troviamo nella sua scelta niente di coraggioso nè avventuroso. Non scomodiamo i pionieri che sono un’altra cosa: Alex vivrà in una delle città più godibili del mondo con gli agi di uno stipendio da ‘star’. Per questo lo invidiamo moltissimo. Semmai è difficile unirsi all’entusiasmo scatenato attorno al Del Piero calciatore, quasi che giocare per due stagioni a Sydney (e perché non di più?) non sia il triste finale di una delle carriere più esemplari che abbiamo conosciuto. L’Australia è straordinaria ma è la sepoltura del football. Non offre neppure la speranza di un futuro diverso nè di un ‘boom’ pilotato, come ci si illuse quando alla fine degli Anni 70 grandissimi campioni andarono a New York. Sinceramente non crediamo alla favola che ci sia stata, fuori dagli uffici di Del Piero, la coda universale di club in attesa del suo assenso… Mai abbiamo dubitato che, serio e autenticamente tifoso com’è, Alex avrebbe rifiutato qualunque proposta dall’Italia per non tradire la Juve ma se è giunto all’ultimo giorno per accettare l’ingaggio in un campionato mortificante pensiamo che le alternative non andassero molto più in là della Svizzera o qualcosa di simile. Abbiamo l’impressione che Alex, lasciando suo malgrado la sua Juve, si aspettasse di più e per questo non abbia considerato la fine davvero più saggia e gloriosa salutare il calcio con il giro di campo dopo la partita con l’Atalanta per entrare nella leggenda dal portone e non, tra due anni, da una oscura porticina del pianeta sottosopra…“.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com
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