CALCIOSCOMMESSE ESCLUSIVA ANTONIO CORSA CONTE PEPE BONUCCI – Giornata incandescente, quella di oggi, per la vicenda Calcioscommesse. A Roma, infatti, si sta volgendo il secondo grado del processo sportivo per la brutta storia che vede invischiati anche 3 Juventini come Conte, Bonucci e Pepe. In merito alla situazione del processo ‘Scommessopoli’, la redazione di Calciomercatonews.com ha sentito in esclusiva Antonio Corsa, fondatore del blog ‘uccellinodidelpiero.com’ ed al momento penna di antoniocorsa.com, che dall’inizio della vicenda segue passo passo le novità provenienti dalle procure di Cremona, Bari e Napoli:
Estate bollente per il calcio italiano a causa della brutta vicenda calcioscommesse. Si ricomincia oggi e domani con il secondo grado di giudizio. Ad oggi, quale la situazione per Antonio Conte, Leonardo Bonucci e Simone Pepe, 3 dei più chiacchierati protagonisti del processo sportivo?
Antonio Conte è stato condannato a 10 mesi di squalifica per una doppia omessa denuncia in occasione delle partite Novara-Siena e Albinoleffe-Siena della stagione 2009/10, quando allenava la squadra toscana; per Leonardo Bonucci e Simone Pepe invece c’è stato il proscioglimento. Tutti e tre si ritroveranno questa mattina a discutere l’appello, presentato dai legali di Conte nel primo caso e dalla procura sportiva negli altri due.
Una giustizia, quella sportiva che non sta convincendo proprio tutti. Che idea si è fatto dei lavoro portato avanti dal procuratore capo Stefano Palazzi?
Il caso Conte è emblematico: averlo deferito per omessa denuncia invece di illecito sparato (come da accuse di Carobbio) significa aver effettuato una chiara mediazione “politica” tra l’inevitabile proscioglimento (vedi Cremona) in assenza di riscontri e l’esigenza di arrivare comunque a condanna, anche solo patteggiata e senza ammissioni di colpe. Non ci sono altre letture possibili. Come si fa a ritenere inoltre credibile un procuratore che durante il dibattimento “offre” ad alcuni indagati (es. Bonucci) un patteggiamento al ribasso (da 3 anni e 6 mesi a 3 mesi) e in altri casi lo rifiuta (es. Terzi) pur avendo in entrambi i casi nessun riscontro concreto? L’impressione è che, appunto, spesso si faccia più la “conta” alla Manfred von Richthofen che una operazione seria e credibile per sterilizzare un ambiente “malato”.
Andiamo ai casi più scottanti: attraverso il suo blog (www.antoniocorsa.com) sono saltate all’occhio due clamorose vicende: quella legata all’ex giocatore del Novara Shala, e quella legata al difensore Claudio Terzi. Cosa ci può spiegare dell’accaduto?
Sono casi diversi: il primo calciatore è stato tirato in ballo dal pentito Gervasoni che de relato avrebbe confessato che un calciatore, appunto Shala, avrebbe preso dei soldi per una combine. La cosa incredibile è che sono stati proprio gli inquirenti a “suggerire” il suo nome: nel verbale del suo interrogatorio infatti leggiamo la frase: “Ora che me ne fate il nome dovrebbe essere Shala”. Ovviamente 3 anni e 6 mesi per una cosa del genere, senza altri riscontri, mi è sembrato da subito fuori dal mondo. Per sua fortuna, in primo grado è arrivata l’assoluzione. Il caso Terzi, invece, è più delicato e riguarda la già citata gara Albinoleffe-Siena: nel suo caso c’è stato un pasticcio, non so se voluto o meno (ma cambia davvero poco): la CND ha, nella motivazioni della sua condanna per illecito, citato una dichiarazione di Stellini sostituendo con dei puntini una frase emblematica: “In verità non ricordo di aver fatto analoga richiesta al calciatore Terzi”. E’ successo insomma quello che mai dovrebbe succedere: pur di arrivare ad una condanna, perché magari per qualche ragione si era arrivati al convincimento che Terzi fosse colpevole, ci si è spinti oltre. Questi due esempi, così come quello citato prima di Conte, hanno contribuito a mio avviso a togliere di credibilità questo sistema di giustizia senza controlli.
Alla luce di quanto accaduto quest’estate, la giustizia sportiva italiana, merita, a parer suo, una riforma sostanziale?
Credo sia pacifico.
Come secondo lei, si concluderà il tutto? Ci saranno assoluzioni a iosa? Verranno tagliate “alcune teste” dai vertici federali?
Trovo sia poco simpatico anticipare le sentenze: lo lascio fare a chi è più bravo di me (c’è un giornale rosa che di solito ci prende abbastanza..). Quanto alle teste, dico solo che l’immagine della giustizia sportiva ne è uscita a pezzi: in un Paese serio, qualcuno a quest’ora avrebbe già rassegnato le dimissioni. Ovviamente, e non solo per quanto riguarda il calcio, abbiamo già ampiamente dimostrato – da questo punto di vista – di non esserlo. Non nutro grandi speranze.
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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